“Ambizione”, la parola d’ordine di Giuseppe Bellusci e del Palermo, che domenica esordisce in stagione contro la Virtus Francavilla. Un inizio che vede i rosa nel bel mezzo di un ambiente surreale, con la tifoseria in piena contestazione: “Credo sia normale che ci sia un po’ di negatività attorno alla squadra, soprattutto dopo la retrocessione dell’anno scorso, credo sia normale che ci siano delle scorie negative. Ho fatto pochi allenamenti ma credo che questa sia una squadra importante. Io faccio il giocatore, penso solo a fare il mio lavoro al massimo. Il direttore, il presidente e l’allenatore hanno l’ambizione per fare una squadra altamente competitiva. Inutile nasconderci dietro a un dito, la promozione è l’obiettivo”.
Il centrale è uno degli elementi di maggiore esperienza di una squadra che punta a salire subito in massima serie, ma non si sente un titolare per diritto acquisito: “Qui non c’è niente di regalato, non è che perché ho 150 partite in Serie A mi spetti chissà cosa. Mi hanno scelto e sono onorato di far parte di questa squadra, poi strada facendo l’allenatore si renderà conto del giocatore che avrà. Tedino Mi ha fatto una impressione estremamente positiva, è molto preparato e ne parlano tutti un gran bene. Speriamo tutti di aiutarci per darci una mano”. Per scendere in campo già domenica, potrebbe ancora essere presto: “Non sono ancora al cento per cento, ma sono un giocatore che difficilmente si tira fuori per le difficoltà. Qualora ci fosse bisogno di me, do sempre la disponibilità senza alcun tipo di problema. Oggi non so quale sia il pensiero dell’allenatore, se provarmi subito o se aspettare un attimo”.
Aspetterà, Bellusci, che nel frattempo torna al Barbera dove pochi mesi fa è retrocesso con l’Empoli: “In quel giorno è stato un campo nemico, perché ha sancito la nostra retrocessione. Ogni campo però ha qualcosa di positivo o negativo, sta al giocatore dimenticare in fretta per ripartire con serenità. Da oggi spero che sia un alleato importante per un campionato di vertice”. Per farlo, bisognerà riavvicinare un pubblico ormai quasi del tutto allontanatosi dal club rosanero: “Dipende solo da noi. Capisco la protesta e le difficoltà della tifoseria, ma per il bene della città e della squadra dobbiamo cercare di battagliare contro uno stesso nemico, che è il campionato di Serie B. Spero di riconquistarli nel più breve tempo possibile, ma dipende da noi. Prima ce la faremo, prima si riavvicinerà”.
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