Nel cammino della capolista Frosinone, la tappa di Palermo era una di quelle cerchiate in rosso, come un esame per verificare – semmai ce ne fosse bisogno – la forza di una squadra che sta dominando il campionato di Serie B. La squadra di Grosso è riuscita a strappare un pari al “Barbera”, risultato tutt’altro che facile che per vari aspetti.
In primis quello ambientale. A Palermo aspettavano dal 2018 questo match, da quella finale play-off ricordata ancora in Sicilia come “la partita dei palloni”. E la piazza ha risposto nel migliore dei modi, con quasi 28.000 spettatori sugli spalti, nuovo record stagionale per il club rosanero.
In secondo luogo quello del campo. La partita si era messa in salita con il gol da centrocampo di Verre, ma il Frosinone ha continuato a lottare a testa bassa contro un ottimo Palermo che ha cercato di limitare la capolista nel migliore dei modi. L’episodio che ha premiato i giallazzurri è arrivato a un quarto d’ora dalla fine: calcio di punizione dal limite respinto dalla barriera, palla a Boloca che non ci pensa due volte e calcia, battendo Pigliacelli.
Dalla gioia del gol ai denti stretti, quelli che sono serviti nel finale quando il Palermo ha cercato la rete per la vittoria, spinta dal proprio pubblico. Alla fine, però, è 1-1 ed è un risultato che sa di maturità per la squadra di Fabio Grosso che esce dal Barbera con maggiore consapevolezza dei propri mezzi nel lungo cammino verso il sogno Serie A.
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