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Palermo, la rivoluzione di Filippi: da Catania alla prova di maturità con il Teramo

Poche parole, tanti fatti. Una ricetta semplice quanto efficace quella adottata da Giacomo Filippi da quando è diventato l’allenatore del Palermo. Undici partite e solo due sconfitte, una serie di sei risultati utili consecutivi proseguita anche nei play-off di Serie C con la vittoria nel primo turno contro il Teramo per 2-0 con i gol di Floriano e Luperini. Un risultato e una prestazione frutto del lavoro delle ultime settimane, di un Palermo che ha cambiato volto.

 

Credit photo: Alessandra Lo Monaco

E pensare che, prima del 3 marzo 2021, Filippi non aveva mai guidato una squadra da capo allenatore. Sempre all’ombra di Roberto Boscaglia, proprio quell’allenatore del quale ha preso il posto sulla panchina rosanero. E il cambio di passo c’è stato, come dicono i numeri: Filippi ha chiuso la regular season del girone C con una media di 2 punti a partita. Tutto iniziato con quel derby vinto in inferiorità numerica a Catania.

 

Credit photo: Alessandra Lo Monaco

Il Palermo, inoltre, ha sopperito nel migliore dei modi all’assenza di Lorenzo Lucca, il capocannoniere rosanero fermo per infortunio da un mese e rientrato in panchina solo oggi. Nelle ultime quattro partite i siciliani hanno segnato dieci gol: a segno due volte Floriano e Valente, un gol a testa, invece, per Santana, Lancini, Silipo e Luperini, oggi a segno con una rovesciata.

 

Credit photo: Alessandra Lo Monaco

La prova di maturità

Era la prova di maturità che si aspettava? ““. Domanda secca, risposta secca da parte di Filippi dopo la vittoria contro il Teramo: “Adesso la palla inizia a pesare un po’ di più, quando si giocano delle partite secche il tempo è così poco che un errore può costare caro“. La prima è andata bene al Palermo e chissà che quanto fatto finora da Filippi non possa valergli la conferma sulla panchina rosanero anche nel prossimo campionato. 

Giovanni Mazzola

Siciliano, classe '96, cresciuto a pane e calcio...di provincia. Il mio primo ricordo è Corea-Italia del Mondiale 2002, non ho fatto in tempo per il golden gol di Trezeguet del 2000. Passione e curiosità sono le mie parole d'ordine: senza queste non avrei mai fatto il giornalista. Pubblicista dal 2018.

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