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Palermo e la “magia” del Barbera: sold-out anche contro la Feralpisalò – VIDEO

Magia. Una parola che richiama a qualcosa di suggestivo, come il pubblico dello stadio “Renzo Barbera” di Palermo. Silvio Baldini l’ha definita la “magia del Barbera“, la spinta per i rosanero nei playoff di Serie C. “Senza questi tifosi come avremmo fatto sullo 0-2? – ha detto l’allenatore dopo la partita pareggiata 2-2 contro l’Entella – Chiunque si sarebbe arresto. Questa magia la può dare solo il pubblico. E il Barbera è magico, come il Bernabeu“. Erano 31.801 gli spettatori presenti contro la Triestina, sono diventati 33.024 contro la Virtus Entella e saranno ancor di più contro la Feralpisalò. Tre partite di fila con almeno 30.000 spettatori come non accadeva dalla stagione 2009-2010, quando i rosanero sfiorarono la qualificazione in Champions League. Altri tempi e altre categorie, ma stesso calore.

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Un entusiasmo travolgente che ha risvegliato la passione di tutti i tifosi, anche fuori dai confini regionali. Come nel caso di Francesco, palermitano residente a Terni, che ha partecipato alla caccia al biglietto per seguire la sua squadra contro la Feralpisalò. “Però per l’eventuale finale non potrò esserci, riparto il 5 giugno” racconta con un pizzico di delusione. Basti pensare che per la sfida di oggi sono stati polverizzati 28.500 biglietti in 7 ore. Neanche a dirlo, sono andate sold-out anche le altre tranche di tagliandi messi in vendita fino a stamattina. La Questura di Palermo, infatti, ha dato il via libera per l’apertura del settore ospiti ai tifosi rosanero visto che non ci saranno tifosi della Feralpi in Sicilia. 

 

Effetto Barbera

Negli anni d’oro del Palermo di Maurizio Zamparini, il sold-out era all’ordine del giorno. Un pienone che intimoriva tutte le big: dalla Juventus al Milan, passando per l’Inter. Chi arrivava alla “Favorita” sapeva di dover soffrire per vincere e, spesso, andava via dalla Sicilia senza punti in tasca. Un “effetto Barbera” ritrovato nell’era post pandemia. Basti pensare che il Palermo non perde in casa dal 7 marzo 2021 contro la Juve Stabia. Un’imbattibilità che dura 448 giorni, con 27 partite consecutive (Coppa Italia di Serie C compresa) senza ko interni. 

 

La caccia al biglietto dei tifosi: mercoledì sono stati venduti 28.500 biglietti in 7 ore

La simbiosi tra Baldini e i tifosi

I risultati sono stati il motore per riaccendere l’amore dei supporter, ma ha giocato un ruolo fondamentale anche Silvio Baldini. “Baldini uno di noi” cantano i tifosi della Curva Nord, sia durante le partite che nelle adunate per incitare la squadra. Schietto, sincero e mai diplomatico: l’allenatore li ha conquistati con pochi (e semplici) ingredienti. Un amore viscerale da parte di Baldini non solo nei confronti del Palermo, ma di tutta la Sicilia. “Resterò a vivere qui fino alla morte” ha ammesso dopo la semifinale d’andata.

Baldini ha ispirato la squadra con un gioco offensivo, Brunori è sbocciato solo dopo il suo arrivo” racconta un anziano tifoso. Già Brunori, eletto all’unanimità da tutti i fan del Palermo il miglior giocatore della stagione. Ventisette gol messi a segno in 41 partite tra regular season e playoff, il trascinatore della squadra.

 

Foto Rosito

Feralpisalò, una prima volta di fuoco

Un contesto dove la Feralpisalò andrà a caccia dell’impresa. La squadra di Stefano Vecchi dovrà ribaltare la sconfitta per 3-0 dell’andata per centrare la qualificazione alla finale playoff. Per la formazione lombarda sarà la prima sfida nella sua storia al Barbera (non la prima in Sicilia visti i precedenti contro Trapani e Siracusa nella Lega Pro 2011-2012), ma c’è anche un’altra prima volta importante.

AI4 SOCCER, IL VIDEO DI PRESENTAZIONE

La Feralpisalò, nella sua storia, non ha mai giocato una partita con almeno 10.000 spettatori sugli spalti. Il record appartiene a un Parma-Feralpi della Serie C 2016-2017 con 9.773 presenze al Tardini. Sarà un battesimo di fuoco per i gardesani (accompagnati per l’occasione da sei, valorosi, tifosi) che per passare il turno dovranno giocare contro 12 uomini: undici in campo e uno, molto caloroso, fuori che sogna il ritorno del Palermo in Serie B.

Giovanni Mazzola

Siciliano, classe '96, cresciuto a pane e calcio...di provincia. Il mio primo ricordo è Corea-Italia del Mondiale 2002, non ho fatto in tempo per il golden gol di Trezeguet del 2000. Passione e curiosità sono le mie parole d'ordine: senza queste non avrei mai fatto il giornalista. Pubblicista dal 2018.

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