Nove mesi dopo l’ultima volta al Renzo Barbera, il Palermo ha ritrovato un nuovo (vecchio) leader. È Leo Stulac, impeccabile nel 3-0 contro la Feralpisalò, segnato dal suo gol del momentaneo 2-0. L’ultima partita giocata in casa dal mediano sloveno con la maglia rosanero è stata contro il Cagliari, il 18 dicembre 2022. Settanta minuti in campo, poi l’infortunio al tendine più grave del previsto.
Gli esami parlavano di una lesione, poi i tempi di recupero che si sono rivelati più lunghi del previsto e una stagione terminata senza più tornare in campo. Il Palermo, però, ha fiducia in Stulac. Una fiducia ripagata già dalle prestazioni a inizio stagione e il gol con la Feralpi è solo la ciliegina sulla torta.
Leadership, metronomo e padrone assoluto del centrocampo. Leo Stulac si è ufficialmente preso il Palermo e la sua gente. Prima che il tendine cedesse lo sloveno aveva collezionato soltanto 13 presenze. Prestazioni sottotono, forse giusto il tempo di ambientarsi. Il tempo che Stulac non ha mai avuto. I dubbi sul suo infortunio che non sembrava così grave, almeno all’inizio. E poi il responso che lo ha costretto a restare fuori per tutto il resto della stagione.
Stulac è il centrocampista ritrovato che Corini non aveva mai avuto prima di ora. Quello che mancava, in un Palermo troppo spesso spezzato in mediana e macchinoso in fase di impostazione. Forse l’acquisto più importante di una sessione intera di calciomercato. L’uomo in più, il vero colpo, nel bel mezzo di un mercato faraonico. Corini lo mette (di nuovo) al centro del progetto tecnico schierandolo dall’inizio nel match d’esordio al San Nicola di Bari. C’è, e si vede.
La sua presenza è dominante: sembra fare poche cose e invece ne fa tante (e bene). Riposo contro la Reggiana alla terza giornata (la seconda il Palermo non l’ha giocata, la recupererà nelle prossime settimane contro il Brescia) dove ha giocato appena un minuto entrando nel finale. E poi in campo, di nuovo al Barbera. Di fronte a 22.667 spettatori, Stulac ha incantato esprimendo la versione migliore di sé.
La ciliegina sulla torta? Il gol del raddoppio un minuto dopo l’inizio del secondo tempo. Recupero palla di Segre, servizio per l’ex Empoli che stoppa e col collo interno del piede destro calcia all’angolino battendo Pizzignacco. Corini non lo toglie mai dal campo e in conferenza stampa lo elogia come merita: “Leo l’ho stimolato molto, scorso anno si è fatto male ed è stato fuori a lungo. Deve creare il momento giusto, oggi ha giocato bene e gli faccio i complimenti. Bene in pressione e per essere stato all’interno della partita facendo 95 minuti di livello“. Stulac è tornato, e non vuole più andarsene.
A cura di Manuele Nasca
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