È il primo acquisto targato Daniele Faggiano ed è, di fatto, l’uomo chiamato a risollevare il centrocampo del Palermo. Alessandro Gazzi si presenta per la prima volta con una maglia rosanero addosso, dopo due giorni di allenamenti agli ordini di Ballardini e dopo essere stato chiamato da un uomo che ha già avuto modo di conoscere bene: “Col direttore Faggiano ho già lavorato, sia a Bari che a Siena. Credo che anche questo abbia inciso sul buon esito della trattativa”. Anche perché, ed è inutile negarlo, lasciare Torino dopo tanti anni per immergersi nelle incognite di un Palermo in costruzione non poteva essere una scelta facile: “Non lo nego, ho visto le difficoltà del Palermo dello scorso anno, ma ero più concentrato su quel che riguardava il Torino”. Per convincerlo ad accettare la nuova destinazione, però, non è servito molto tempo: “La trattativa vera e propria è stata molto rapida, abbiamo chiuso nel giro di due giorni. Ringrazio Zamparini e il direttore, ma voglio ringraziare anche il Torino, dal presidente Cairo al direttore Petrachi per tutta la fiducia. Ho vissuto quattro anni importanti. La mia esperienza li però era giunta alla naturale conclusione. Sono contento di questa nuova avventura”.
Si parte in salita, con un ambiente segnato dalle difficoltà della passata stagione e scontento per una campagna acquisti che finora non ha visto il Palermo tra i protagonisti. Gazzi, però, è convinto di poter recuperare l’affetto del “Barbera”, soprattutto nelle partite che contano: “L’esperienza dell’anno scorso ha inciso sul rapporto con la tifoseria, ma con lo spirito di scarifico e il lavoro si può rimanere uniti. Siamo consapevoli delle nostre potenzialità e dei nostri limiti”. A Palermo, inoltre, Gazzi ritroverà delle vecchie facce. Come quella di Roberto Vitiello, suo compagno ai tempi del Siena, già pronto ad accoglierlo all’interno dello spogliatoio: “Ci siamo salutati, è un piacere giocare ancora con lui, ma ancora non avviamo parlato molto. Mi ha spiegato che ci sarà da divertirsi”. Col resto della squadra, inoltre, l’ambientamento procede nel migliore dei modi: “Il primo giorno di lavoro è andato bene, ho conosciuto Ballardini e già conoscevo Vitiello da Siena. Adesso avrò modo di conoscere tutti”.
Ballardini ha chiesto un giocatore con le sue caratteristiche sin dal primo giorno di ritiro e adesso spera di poterlo lanciare in pianta stabile nell’undici titolare. Gazzi, che dal canto suo ha sulle gambe solo due sedute agli ordini dell’allenatore ravennate, si candida per una maglia già dalla sfida con l’Olympique Marsiglia di sabato prossimo: “Ho fatto tutti gli allenamenti col Torino, sono a completa disposizione”. E sul modulo, che al momento resta un’incognita anche per Ballardini, il trentatreenne centrocampista vuole confermare la duttilità mostrata negli anni in maglia granata: “Ho giocato gli ultimi tre anni da centrale ma cercherò di adattarmi a tutti i moduli. Ho giocato nel 3-5-2 da metodista, ma anche da interno”.
A cura di Benedetto Giardina
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