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Palermo, Corini pronto per la prima al “Barbera”: “Questa è una piazza da risvegliare, che sfida con Sorrentino”

Dopo l’abbraccio della folla accorsa ieri sera allo store ufficiale del Palermo, Eugenio Corini è pronto a ricevere la spinta di un “Renzo Barbera” pronto ad indossare il vestito delle grandi occasioni. Il ritorno del Genio nella città che ha contribuito a riportare in Serie A, d’altronde, è una grande occasione. E anche un Palermo-Chievo qualsiasi, non certo un match di cartello, si trasforma in una partita da non perdere: “Il calore dei tifosi è un beneficio per tutti – ha ammesso Corini -. Io sto cercando di risvegliare la tifoseria palermitana e di avvicinarla alla squadra che ama. L’evento di ieri è stato un gesto importante da parte del presidente e della società. In questa settimana abbiamo lavorato tanto e bene adesso non ci resta che fare un buon risultato”. Un obiettivo fondamentale, considerando che tra le mura amiche il Palermo non ha ancora raccolto un punto: “Sarà una partita difficile, il Chievo è un avversario forte e solido, sa leggere bene la partita, ha grande esperienza ed è già ben avviata verso la salvezza. È un avversario temibile che ci farà soffrire, ma voglio scindere il mio importante percorso al Chievo. È stata una società che mi ha dato tanto e io con loro ho sempre dato il mio meglio sia da allenatore che da calciatore. Il mio rammarico è solo quell’esonero, però nella vita e nel calcio questo succede”.

Una ferita ormai rimarginata, quell’addio ai colori gialloblù: “Adesso arrivo a Palermo con più maturità. La fiducia dei tifosi è fondamentale. Domani ci dimostreranno il loro calore. Ma l’aspetto del calcio è diverso, ci vuole equilibrio, determinazione e cattiveria agonistica. Dobbiamo avere la capacità di capire quando dobbiamo attaccare, quando dobbiamo difendere e come dobbiamo farlo. Su questo aspetto, su questo equilibrio abbiamo lavorato tanto in settimana. Ma importante è anche l’aspetto mentale, la lucidità”. Quella che contro la Fiorentina probabilmente è mancata nei minuti finali, con la beffa siglata da Babacar nei minuti di recupero: “Penso che contro la Fiorentina abbiamo avuto un buon controllo del gioco – ribatte l’allenatore rosanero – soprattutto nel secondo tempo, abbiamo attaccato bene nella fasce e il centrocampo ha consentito alla nostra linea difensiva di mantenersi alta, quindi sicuramente darò questa stessa lettura domani”. E chissà a questo punto se non darà anche la stessa formazione, con Quaison favorito su Diamanti: “Quaison è una seconda punta a tutti gli effetti, è un giocatore che da’ la possibilità di attaccare sotto Nestorovski. Diamanti ha caratteristiche diverse, è determinante sia da titolare che da subentrato. Affronta gli allenamenti con uno spirito che mi piace molto. E io voglio sfruttare il suo sinistro perfetto”.

Le armi da rispolverare, però, sono tante. In primis Bruno Henrique, rientrato a pieno regime dopo l’infortunio alla mano: “Non è ancora fluido nella corsa a causa del tutore, ma è a disposizione ed è un ragazzo volenteroso”. Poi, per la prima volta in stagione, potrebbe scendere in campo il lungodegente Trajkovski: “Lui e Bentivegna hanno continuato a fare un lavoro “accompagnato”, ma probabilmente Trajkovski potrei già convocarlo per la panchina”. Difficile possa ritrovare spazio Gonzalez: “Possiamo sperare di recuperarlo prima di Natale, vedremo il percorso. La settimana prossima sarà indicativa”. Altri dubbi, inoltre, arrivano dalla mediana: “Gazzi e Jajalo hanno caratteristiche leggermente diversi. Possono darci veramente tanto. i “vecchi” della nostra squadra sono molto professionali e danno molta carica ai nostri giovani”. Una carica che può dare la spinta in più per la salvezza: “Gli scontri diretti saranno fondamentali, sia per i punti che per il vantaggio nella classifica avulsa. Abbiamo molta strada da fare e dobbiamo farla pensando a fare dei punti”.

Palermo-Chievo, infine, sarà anche la partita del ritorno in Sicilia di Stefano Sorrentino, capitano dei rosa fino a pochi mesi fa: “Lo reputo un grande giocatore, ha una passione straordinaria. Mi ha fatto arrabbiare molto quando venne a Palermo, ai tempi del Chievo, perché puntavo su di lui. Ho comunque capito la sua scelta e c’è stima reciproca. So che affronteremo un portiere straordinario, l’anno scorso è stato determinante, e so anche che per lui tornare a Palermo sarà una grande emozione”.

Redazione

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