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Palermo, Bortoluzzi: “Zamparini mi conosce, impossibile rifiutare la A”

“Una sfida del genere si accetta perché ho sempre pensato, sia da giocatore che da allenatore, che la serie A non si rifiuti mai”. La mission impossible di Diego Bortoluzzi inizia così, sulla panchina di un Palermo con un piede e mezzo in serie B e con una sfida fondamentale alle porte. Pochi giorni per preparare la partita col Bologna e per conoscere il gruppo, ma idee chiare su come lavorare: “In questi tre giorni non ho potuto fare chissà quante cose, ho cercato di intervenire in maniera soft. Penso che arrivare a metà settimana e lavorare su una squadra completamente nuova, in una situazione delicata, lo imponga. A parte che già stavo seguendo il Palermo, ho cercato di farmi un’idea guardando i video e prendendo in questi giorni tutte le informazioni possibili per giocare questa partita importante. Tutte queste cose vanno fatte, ma ci vuole un po’ di tempo. Ho immesso dei concetti molto semplici e la squadra ha risposto molto bene dal punto di vista dell’attenzione”.

La situazione societaria del Palermo non sta aiutando la squadra, al di là delle difficoltà in campo. Che Zamparini non sia del tutto uscito di scena è palese ed è lo stesso Bortoluzzi a dimostrarlo, essendo arrivato a Palermo proprio tramite Zamparini: “L’ufficialità del mio passaggio l’ha data Baccaglini via telefono, ma ovviamente Zamparini avrà avuto il suo ruolo perché mi conosce da 27 anni e ho lavorato per lui per otto anni, da giocatore e da allenatore. Mi aveva chiesto la disponibilità e gliel’ho data. Sicuramente anche Guidolin avrà avuto il suo ruolo, non so se mi ha raccomandato”. Che il proprietario del club (almeno fino al 30 aprile) abbia fatto sentire la propria presenza anche in questi giorni, però, non viene confermato dall’allenatore: “Zamparini l’ho sentito al telefono per sondare la mia disponibilità, poi ho sempre parlato con Baccaglini”.

Con i giocatori, invece, il clima è stato sin da subito positivo: “Il primo giorno sembrava che si chiedessero “ecco, ci siamo di nuovo”, poi però ho visto che la risposta sul lavoro è stata positiva. C’è stata una grande applicazione e ne sono sorpreso positivamente. Speriamo che sia un primo piccolo passo. Spero possa cambiare tutto, altrimenti non avrei accettato. Ogni allenatore ha i suoi metodi, spero di poter portare dei vantaggi con le mie capacità, cercando di tirare qualcosina da ogni giocatore in campo. E soprattutto qualche risultato positivo”. Per farlo servirà ritrovare un Barbera capace di trascinare la squadra: “L’ambiente dello stadio è importante, sarebbe bello che magari la gente potesse dare una mano come tutti quanti stanno facendo per dare qualcosa in più. Sarebbe bello trovare magari un atteggiamento positivo, anche se dopo un’annata del genere non si può pretendere chissà cosa. Mi piacerebbe un atteggiamento positivo, quantomeno una tregua per vedere se tutto può succedere”.

Redazione

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