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“Viareggio Cup? Il mio Mondiale”. Palagi e un torneo di nuovi fiori

Lo stadio dei Pini non apre perché i lavori fatti, secondo la commissione, non sono bastati”. Rammarico e delusione nella voce del presidente del Torneo di Viareggio Alessandro Palagi. Che nonostante tutto una soluzione l’ha trovata. E ce la spiega: “Giocheremo a La Spezia le partite che erano in programma lì. Al Picco la gara d’apertura e la finale, al Ferdeghini le altre”. Si parte oggi alle 14 con Inter-Braga.

Cambia il campo ma non la sostanza: “Sarà sicuramente un torneo all’altezza delle aspettative, visto che arrivano squadre da ogni parte del mondo”. Ma sul serio eh: “Ci sono club da cinque continenti diversi. La Viareggio Cup è il mio piccolo Mondiale”.

Ph: Twitter @CGCViareggioCup

Ogni anno uno spettacolo, ma ecco un’altra novità: “Per la prima volta avremo anche un torneo femminile con due gironi”. L’anno zero: “E’ un’idea nata circa 7/8 mesi fa visto il crescente interesse intorno a questo movimento. E’ un esperimento, con la speranza che diventi importante quanto il maschile. Vorremmo farlo diventare un torneo a sé e farlo giocare nel periodo di carnevale”. E c’è già la fila: “Ci hanno contattato dall’America e dall’Australia”.

E per l’occasione è stato istituito anche un nuovo trofeo: “Ne abbiamo fatto creare uno appositamente. E’ il personaggio di Ondina, la moglie di Burlamacco. Sono due maschere del carnevale di Viareggio”.

Per Palagi è il 18° anno di presidenza: “Sono 20 anni, però, che organizzo il torneo – ci tiene a precisare – prima lo facevo da vice”. Ne ha viste di tutti i colori, ma una scena in particolare gli è rimasta nel cuore: “Nel 2002 abbiamo fatto sedere allo stesso tavolo il capitano di un club palestinese e quello di un club israeliano”. Niente armi, solo un pallone e tanti sorrisi. Oltre ogni guerra. Storie di vita: “I ragazzi palestinesi non avevano mai visto un campo in erba, durate gli allenamenti si rotolavano dappertutto. Fu un evento molto toccante”.

Ma c’è sempre un rovescio della medaglia. Anno 2007, con la morte di Raciti il Torneo di Viareggio ha rischiato di non partire: “E’ stato uno dei momenti più difficili da quando sono presidente. Abbiamo messo in piedi un comitato d’emergenza eccezionale e alla fine il calcio è ripartito dal Viareggio”. Si giocò in quel torneo, infatti, la prima partita dopo la scomparsa dell’ispettore di Polizia: “I primi due giorni a porte chiuse”.

Due italiane tra le favorite di quest’anno: “Torino e Inter”. Ma occhio: “Il Braga (che debutterà proprio contro l’Inter, ndr) è una squadra ben strutturata. Attenzione anche alla nazionale cinese”.

All’appello mancano alcune big italiane, dalla Juve alla Roma, passando per Lazio, Atalanta e Napoli: “La Juventus ha la squadra Under 23 in Serie C e deve giocare la Youth League come la Roma, l’Atalanta aveva tanti giocatori in nazionale e le altre hanno deciso di rinunciare alla partecipazione”.

Debutto assoluto per i georgiani del Norchi Dinamoeli Tiblisi: “Ci hanno fatto la richiesta di venire a giocare perché hanno una squadra interessante con dei talenti che vogliono mettere in vetrina”.

Ph: Twitter @CGCViareggioCup

Tanti campioni sono passati da quelle parti, da Totti: “Si vedeva da subito che sarebbe diventato un campione” a Del Piero: “Mi ricordo una finale tra la sua Juventus e la Fiorentina di Flachi”. Ma è su un altro ex viola che scatta l’aneddoto: “Quando ancora ero ragazzo, tra le squadre partecipanti c’era il Deportivo Argentino. Io li guardai e dissi ‘ma che squadra avete fatto venire…’. E invece lì in mezzo c’era Batistuta”.

Tra i campioni passati per la Viareggio Cup c’è anche Fabio Quagliarella, che con la maglia del Torino perse una finale contro l’Inter. Oggi sarà lui a leggere il giuramento prima dell’inizio del torneo. Poi si parte. E si farà sul serio. 40 squadre, 24 italiane e 16 straniere. Cinque continenti. Un piccolo Mondiale.

Redazione

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