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Padova, ci risiamo: contro il Palermo per tornare in Serie B | VIDEO

Il traguardo sembra vicino. Lo vedi, lo sogni, lo insegui ma sembra non arrivare mai. Un passo alla volta, con la testa bassa per non farsi distrarre. Le gambe sono stanche, ma il cuore riesce a darti quella spinta in più. Il Padova si gioca la promozione in Serie B. Per il secondo anno consecutivo, per la seconda volta in una stagione. Una partita per riscrivere il destino ed entrare nella storia. 

Contro il Palermo l’ultimo passo verso la Serie B. Anzi, gli ultimi due. 180 minuti che valgono una stagione. E l’avversario è proprio quello della grandi occasioni. Due squadre che hanno fatto la storia, due grandi blasoni che tornano ad affrontarsi dopo 4 anni, l’ultima volta proprio in Serie B. Un grande appuntamento a cui la città ha risposto presente. Saranno quasi 14 mila i tifosi in un Euganeo tutto sold out, con l’apertura eccezionale di alcuni settori. Numeri che mancavano da 11 anni, da quella partita contro il Novara valida per la promozione in Serie A. Cambiano gli scenari, ma l’entusiasmo a Padova resta sempre lo stesso. 

Cosimo Chiricò, il mancino dei sogni

Un entusiasmo che riporta indietro il tempo di una settimana. Minuto 96’ sul cronometro all’Euganeo. Il cuore che batte, un brivido lungo la schiena. 8000 sguardi verso un’unica persona. Cosimo Chiricò sa di avere sulle spalle i sogni di un’intera tifoseria, di un’intera città. Tutto in un tiro. E l’attesa per quella punizione, Chiricò la vive nel segno della genuinità. Un bambino che sta per calciare al campetto con gli amici, sognando momenti come questi. E quel pallone se lo tiene stretto: lo coccola e lo accarezza. Un rapporto unico, come il suo gol. Uno di quelli che può segnare solo chi, come lui, con la palla ha un legame speciale. E quando calcia Cosimo Chiricò, tutti sanno già come va a finire. L’Euganeo trema. Anzi no, batte. Come i cuori dei suoi tifosi, grandi e piccoli. Uniti insieme in un coro che acclama il proprio eroe. Ed è proprio lui l’uomo simbolo della stagione del Padova. Il mix perfetto tra il passato e il presente. Cinico quando serve, ma capace di rubare gli sguardi dei bambini che sognano con addosso la sua maglietta fuori dallo stadio e per le strade della città, da Piazza delle Erbe a Piazza del Duomo. Una città ai suoi piedi, pronta ad esultare ancora: questa volta per il gol più importante, quello che può valere la Serie B.

Massimo Oddo, passione e mentalità vincente

La partita contro il Catanzaro è stato il simbolo della stagione del Padova. Una partita di intelligenza, tecnica e cuore. Una gara da grande squadra che ha sempre mantenuto il giusto equilibrio. E se Chiricò e compagni sono arrivati a giocarsi questa finale, i meriti non possono che essere anche di Massimo Oddo. È lui l’uomo al comando. È lui la persona che ha dato un volto nuovo a questa Padova. Una rincorsa al Sudtirol che sembrava aver tolto tutte le energie. Ma Oddo è riuscito a riportare la sua squadra a lottare per l’obbiettivo più importante. Ha ridato entusiasmo e vivacità, ha trasmesso a tutti la mentalità vincente. L’elemento su cui ha costruito una carriera, da calciatore prima e da allenatore poi. Un allenatore passionale, ma estremamente lucido. Capace di leggere le partite e, soprattutto, di viverle. Con grande trasporto, ma sempre con altrettanto equilibrio. I tifosi lo amano, i suoi ragazzi lo seguono. E non contano scenari e stadi, così come non contano le coppe che hai in bacheca. La sua passione è travolgente. E ora, con lui, sogna anche una città intera.

AI4 SOCCER, IL VIDEO DELLA PRESENTAZIONE

Padova-Palermo: rivali in campo, amici fuori

All’Euganeo sarà una grande festa. Un grande spot per la Serie C, ma anche per tutto il calcio italiano. 14 mila tifosi, uniti nella rivalità. Le tifoserie di Padova e Palermo sono gemellate da quasi 40 anni. Un rapporto che con il tempo si è consolidato, abbattendo le barriere e superando le distanze. 1380 km azzerati da un unico amore, quello per il calcio. E quello per la propria squadra sembra quasi passare in secondo piano. L’obbiettivo più importante che i tifosi biancoscudati e rosanero attendono con tensione ma soprattutto rispetto. Una partita da vivere e giocare fino all’ultimo respiro, ma che si concluderà sicuramente con un abbraccio. L’essenza del calcio in 180 minuti. Un esempio da tramandare alle generazioni. Avversari sempre, nemici mai.

Ormai manca poco. Il cuore batte sempre più forte, la tensione sale. Ma la voglia di entrare in campo (e vincere) supera ogni cosa. Sono le partite che ogni appassionato sogna di vedere, che ogni bambino sogna di giocare. Padova e Palermo si giocano la promozione in Serie B. Gli ultimi due passi prima della fine di una maratona lunghissima. Un cammino che ha superato gioie e dolori, vittorie e sconfitte. Il traguardo è vicino. Padova-Palermo: gli ultimi due passi, per entrare nella storia.

A cura di Filippo De Gradi

Redazione

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