Arsenal-Manchester City non verrà trasmessa dalla tv di stato della Cina, una scelta precisa e motivata legata alle dichiarazioni di Mesut Ozil, ritenute inaccettabili. Due giorni fa, il giocatore dei 'Gunners' aveva pubblicato un tweet a sostegno della popolazione uigura in Cina, stanziata nella regione dello Xinjiang, nel quale definiva gli uiguri 'guerrieri che resistono alla persecuzione'. Una presa di posizione per difendere i propri 'fratelli musulmani', coinvolti in questa particolare situazione.
Parole che non sono piaciute né all'Arsenal, che ha immediatamente preso le distanze dal calciatore, né alla Cina che ha deciso di non trasmettere la partita in programma oggi contro il Manchester City, come segno di protesta. Il Governo cinese ha sempre negato di aver maltrattato i musulmani uiguri nel Paese, condannando con forza qualsiasi dichiarazione contraria, come appunto quella di Ozil.
Una situazione analoga a quella accaduta lo scorso ottobre agli Houston Rockets, abbandonati dalle aziende cinesi che hanno deciso di sospendere gli accordi di sponsorizzazione e trasmissione televisiva dopo un tweet del GM Daryl Morey, che aveva espresso il proprio supporto per i manifestanti democratici di Hong Kong. Un altro caso diplomatico dunque che rischia di assestare un duro colpo ai ricavi incassati dall'Arsenal dal mercato cinese.
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