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Ounas e la rivoluzione d’ottobre di Carlo Ancelotti

È un dieci su dieci diverso da quello della Juventus, che per qualità espressa quasi non fa classifica. I bianconeri non ne hanno persa una tra campionato e coppa, battendo appunto anche il Napoli nella precedente giornata di campionato. Gli azzurri, ad ogni modo, si tengono in scia a sei punti di distanza. Ma ciò che colpisce maggiormente è la continuità di risultati ottenuta cambiando sistematicamente l’undici titolare.

Carlo Ancelotti, infatti, dopo otto gare di Serie A e due di Champions League, ha schierato dieci formazioni diverse, riuscendo ad impiegare almeno una volta dal primo minuto tutti gli elementi a disposizione in rosa. Un dieci su dieci, insomma, che non corrisponde direttamente ai punti conquistati ma che dà indicazioni importanti sul prosieguo della stagione.

Ad ogni modo, si tratta di una radicale inversione di tendenza rispetto ai tre anni della gestione di Maurizio Sarri che ha consegnato una vera e propria filosofia di calcio, chiusa però soltanto a pochi eletti. L’avvio non è stato impressionante come quello dello scorso anno, ma Aurelio De Laurentiis sorride ugualmente guardando il suo Napoli in testa al girone di Champions, dopo aver battuto con ampi meriti il Liverpool, finalista della scorsa edizione. La trasformazione è avvenuta in maniera totale e i risultati sono assolutamente positivi.

Uomo copertina, che ben simboleggia il compiersi della rivoluzione ancelottiana in questa domenica d’ottobre, è Adam Ounas. Oggetto misterioso l’anno scorso, oggi pedina da sfruttare all’occorrenza. Ha avuto la sua grande occasione col Sassuolo e in tre minuti ha immediatamente dato ragione all’allenatore, con una splendida rete e diversi spunti offensivi. Manca ancora un po’ di lucidità nelle scelte a ridosso dell’area di rigore, ma il francese ha dato la risposta che voleva Ancelotti. Ai tempi del Bordeaux lo chiamavano “una boccata d’ossigeno”, per la freschezza che sapeva mettere quando entrava in campo dalla panchina. Da respirare a pieni polmoni, allora, se sarà ancora come quello visto oggi.

Salvatore Malfitano

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