Victor Osimhen vuole farcela a tutti i costi a esserci mercoledì prossimo: il 12 aprile si giocherà l’andata dei quarti di Champions League tra Milan e il suo Napoli, che sta trascinando a suon di gol. Spalletti non ha davvero rassicurato i tifosi sul suo rientro, ma il giovane attaccante nigeriano non vede l’ora di indossare la nuova mascherina (personalizzata) – creata per rimpiazzare il “portafortuna” smarrito in Nigeria – e di aumentare il suo score attuale di 25 gol stagionali.
Al noto quotidiano transalpino France Football, in attesa di tornare in campo, Osimhen ha parlato della straordinaria stagione corrente, a livello personale e di squadra, partendo dal ricordare il suo passato, fino ad arrivare a Luciano Spalletti, suo allenatore.
E Osimhen comincia proprio dal suo passato, che gli ha permesso di arrivare nel “suo posto”, Napoli… “Da ragazzino pensavo solo a scappare via dalle difficoltà e dai guai. Ma sono felice di essere nato e cresciuto a Lagos, nelle difficoltà, per inseguire i miei sogni. Sono molto legato alla mia terra, ho lasciato la mia città solo per il calcio e ci torno per mostrare a tutti che si possono coltivare i propri sogni. Ora ci rido, ma non è stato facile, ho ricevuto tanti no, tante porte in faccia. Lo Charleroi mi ha fatto rinascere, dopo la prima stagione in Belgio già mi voleva un club italiano“.
“Napoli ha cambiato la mia vita – ha continuato. Non avevo mai visto una cosa così. Tutta la città vive per la squadra: quando sono arrivato ho chiesto a Mertens e Koulibaly se fosse vero, mi hanno risposto che non avevo visto ancora niente. I tifosi non mi preoccupano mai, anche quando mi fermano per strada. Vogliono solo darti affetto. Allo stadio sono incredibili e ci aiutano. Qualcuno non credeva in me quando sono arrivato in Italia, ma la società e i compagni sì. E questo è fondamentale. Per esplodere avevo bisogno del posto giusto, Napoli è il mio posto“.
A chiudere l’intervento, meravigliose le parole spese per l’allenatore del suo Napoli: “Con Spalletti non ho scelta. Faccio gol, ma sono anche il primo difensore. Altrimenti impazzisce. Ma è un genio, se in campo facciamo quello che ci dice lui, possiamo battere ogni avversario. Non potrei essere più felice di quanto lo sia oggi a Napoli. E la città lo merita: è Napoli che mi ha reso quello che sono”.
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