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Napoli, il lungo calvario di Osimhen: la storia dei suoi infortuni

Victor Osimhen si è fermato ancora: l’attaccante del Napoli, e della Nigeria, per la quarta stagione consecutiva (quindi dalla prima in Italia) resterà fuori per un infortunio dai tempi abbastanza lunghi. Il capocannoniere dell’ultima Serie A negli anni ha avuto problemi fisici di ogni tipo: dal trauma alla spalla fino all’ultimo stop muscolare, passando per il brutto colpo allo zigomo e il coronavirus.

Osimhen, dalla lussazione alla spalla al Covid dopo la festa di compleanno

Il primo stop di Osimhen da quando gioca con la maglia del Napoli arrivò a fine 2020, precisamente a metà del mese di novembre: durante il match giocato con la sua Nigeria contro la Sierra Leone, l’attaccante esce in barella per un problema alla spalla destra, e nei giorni successivi, dopo una visita specialistica a Villa Stuart, viene confermata la lussazione. Inizialmente l’infortunio non sembrava di grave entità: niente operazione, solo terapie e riposo, con la previsione di qualche settimana ai box. Ma dopo varie complicazioni, a metà dicembre Osimhen si sposta ad Anversa, in Belgio, per delle terapie specifiche.

La speranza del Napoli è di riaverlo per la prima partita del 2021, ma proprio poco dopo Capodanno viene ufficializzata la sua positività al Covid. Osimhen diventa un caso e si accendono le polemiche: il 29 dicembre, infatti, prima di tornare a Napoli per il test decisivo per il rientro, l’attaccante aveva partecipato a una festa organizzata per il suo compleanno, senza indossare la mascherina. Rimane così fuori fino alla seconda metà di gennaio: complessivamente, contando anche l’infortunio alla spalla, rimane fuori per più di due mesi.

Nel mese successivo si ferma di nuovo, dopo un brutto scontro durante la partita contro l’Atalanta: Osimhen sviene in campo ma fortunatamente riprende velocemente conoscenza. Esami in ospedale a Milano: trauma cranico e tre partite di stop, questa volta senza complicazioni durante il rientro.

Osimhen, la brutta frattura allo zigomo e gli stop muscolari alla coscia

Il secondo grave infortunio per Osimhen arriva nella stagione successiva, nuovamente a novembre: nel corso della partita contro l’Inter è coinvolto in un violento scontro aereo con Skriniar. L’attaccante esce stordito, con un evidente problema all’occhio e allo zigomo: gli esami evidenziano fratture multiple scomposte dell’orbita e dello zigomo sinistro. L’operazione riesce perfettamente, con l’applicazione di sei placche e ben diciotto viti, ma i tempi sono lunghi e sfiorano i tre mesi.

Anche durante questo periodo di recupero l’attaccante nigeriano contrae il coronavirus, ma a metà gennaio 2022 brucia le tappe: è già pronto per tornare a giocare. Conclude la stagione con 14 gol in Serie A e 4 in Europa League, un bottino migliore rispetto a quello ottenuto nel 20/21.

Anche nella stagione dello scudetto, in cui Osimhen ha vinto il titolo di capocannoniere, l’attaccante del Napoli è rimasto fuori per un periodo abbastanza importante. Peraltro, questo infortunio della stagione 22/23 ha diversi aspetti in comune con l’ultimo stop muscolare comunicato lunedì 16 ottobre 2023: entrambe lesioni al bicipite femorale destro (qui l’approfondimento su questo tipo di infortunio).

L’anno scorso Osimhen è riuscito a segnare 26 gol in Serie A nonostante lo stop di 32 giorni, mentre questa volta le prime sensazioni parlano di tempistiche dalle quattro alle sei settimane: riuscirà a tornare nelle migliori condizioni e rimettersi a disposizione dell’allenatore Rudi Garcia? Non rimane che aspettare: nel frattempo, il Napoli dovrà cavarsela col duo Simeone-Raspadori.

Redazione

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