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Orlandini: “Cesare Maldini era più che un allenatore, era il papà di tutti i ragazzi dell’Under”

“Era come un papà”. Pierluigi Orlandini, eroe della finale del campionato Under 21 del 1994, conferma quanto si è sempre detto di Cesare Maldini. L’Italia e il Milan perdono una delle loro leggende. Tre i titoli Under 21 portati nella bacheca azzurra, uno di questi ha visto protagonisti proprio il duo Orlandini-Maldini: “Nella finale del ’94 ci fu un battibecco tra me e lui alla fine dei 90 minuti” – dichiara Orlandini ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com – “Mi arrabbiai perché ero stato ripreso in malo modo e lui mi sentì e non la prese benissimo. Il giorno dopo fu Maldini a venire da me, mi chiese di sedermi con lui, mi abbracciò e mi spiegò in maniera pacata la situazione. Fu un gesto molto carino, mi disse che aveva capito il momento, il nervosismo, la tensione. Probabilmente con un altro allenatore non avrei finito la partita. Quando si è ragazzi si pensa sempre di essere dalla parte della ragione e poi con il passare del tempo ho capito che aveva ragione lui. Tante volte bisogna chiudere la bocca e pedalare”.

Maldini era benvoluto da tutti i suoi ragazzi: “Quando si va in Nazionale c’è poco tempo per preparare le partite e lavorare assieme. Erano dei raduni per ritrovarci, più che un lavoro atletico e tattico era un lavoro psicologico. Maldini aveva un bellissimo modo di relazionarsi con tutti noi, era sempre prodigo di consigli. Non era solo un allenatore, era molto di più. Io in particolare avevo uno splendido rapporto con lui. Scherzava sempre sul fatto che venivo dalle montagne del bergamasco, mi chiamava il piccolo montanaro e io di questo speciale rapporto ne andavo orgoglioso, perché sapevo che scherzava. Era una persona straordinaria. Non lo dico adesso perché è venuto a mancare, è semplicemente la verità, la prova è data dal fatto che non sono il solo a pensarla così. Tutti lo consideravamo un papà”.

Nel podio dei migliori allenatori avuti da Orlandini, Maldini vince di gran lunga: “A livello umano è stato sicuramente il numero uno. Da un punto di vista tecnico e tattico sono cresciuto di più con altri allenatori, perché con Maldini avevamo poco tempo per lavorare su questi aspetti. Più di tre giorni assieme non stavamo, ma quei giorni erano attesi da tutti noi, non vedevamo l’ora di andare in Under perché lui aveva creato un bellissimo gruppo. Ci faceva stare bene, sapeva come farci ridere. Penso che nessuno dei mie compagni dell’epoca o chiunque sia stato allenato da Maldini possa lamentarsi o parlare male di lui. Il calcio italiano perde un grandissimo personaggio”.

Francesco Caruso

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