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Dagli spalti del Ferraris al palco dell’Ariston: il Sanremo di Olly e quel legame con la Sampdoria

“Siamo penultimi come la Sampdoria”. Il sorriso di Federico dopo la prima serata di Sanremo è incontenibile, nonostante il verdetto momentaneo. D’altronde, se a soli 21 anni riesci a partecipare al Festival della Canzone Italiana, qualsiasi altro risultato passa in secondo piano, anche la classifica stilata dalla stampa.

Eppure Olly, pseudonimo di Federico Olivieri, ha già conosciuto la “Polvere” – questo il titolo del suo brano in gara -, prima ancora di spazzarla via dal palco dell’Ariston. È quella calpestata sugli spalti del Luigi Ferraris, lo stadio in cui è cresciuto tra bandiere e sciarpe blucerchiate, intonando le sue prime note sui cori della Sampdoria. Adesso canta di professione, ma su palchi più importanti. E continua a farlo in nome delle sue passioni e di quei colori che, oggi come allora, gli insegnano a non arrendersi ad apparenti sconfitte, cantando sempre col cuore.

 

 

Chi è Olly, in gara a Sanremo con “Polvere”

Quella che ha portato Olly a debuttare sul palco dell’Ariston a soli 21 anni è una vera e propria scalata. Attraverso canzoni che spaziano dal rap al pop, conditi da suoni dance, elettronici e particolarmente influenzati dalla tradizionale canzone d’autore della sua Genova, Federico ha avuto la possibilità lo scorso dicembre di partecipare a Sanremo Giovani, qualificandosi per il Festival.

Un vero e proprio outsider, considerando la giovane età anagrafica e l’esperienza nel mondo discografico, in cui ha debuttato ufficialmente solo 5 anni fa. Senza aver mai pubblicato un album, ma con ben 3 “EP” all’attivo – tra cui “Il mondo gira”, uscito a dicembre durante il periodo di “Sanremo Giovani” – è riuscito ad arrivare sul palco dell’Ariston, dove ha portato la canzone “Polvere”.

 

 

I suoi brani sono cantati e interpretati come dei veri e propri inni alla vita di giovani e adolescenti, spesso divisi tra una fervente ribellione e la necessità di approfondire da un punto di vista introspettivo tematiche come amore, nostalgia e crescita.

Un po’ cantante e un po’ ballerino – per qualsiasi dubbio, basti guardare i suoi video musicali -, Olly è un vero e proprio personaggio, per certi versi un unicum musicale e caratteriale nella recente storia del programma. La sportività e l’entusiasmo con cui ha iniziato a vivere la sfida Sanremo, però, ricordano il “caso Tananai” dello scorso anno. In quell’occasione, attraverso una story pubblicata su Instagram in cui “esultava” per l’ultimo posto, il cantante di “Sesso occasionale” iniziò a entrare nelle grazie del grande pubblico per l’autoironia con cui è stato in grado di accogliere il risultato. E lo stesso è capitato a Olly, capace di andare oltre il concetto di vittoria o sconfitta.

Olly e la Sampdoria: la scuola genovese tra musica e calcio

Se da un lato il collega e conterraneo Bresh spopola tra le classifiche italiane con la sua “Guasto d’Amore”, la canzone scritta e dedicata al Genoa – diventata poi inno dei rossoblù -, Olly ha voluto affacciarsi al mondo della musica mainstream portando la Sampdoria con sé. Una diarchia, quella di Bresh e Federico, tanto diversa musicalmente quanto affine, unita da un filo unico che è Genova e il suo mare, sempre presente nei testi dei due cantanti. I loro brani, infatti, rispecchiano al meglio la fusione tra tradizione e innovazione della nuova scuola musicale genovese, capace in questo mese di febbraio di portare negli auricolari e nelle casse d’Italia due rappresentanti di Genoa e Sampdoria. A contribuire a questa ricerca musicale ci pensa poi Jvli, il produttore di “Polvere” e di tutti i maggiori successi di Olly, anche lui tifoso della Samp oltre che gemellino di “Ico” – così soprannominato Olly -, per formare una coppia simile a quella dei due leggendari bomber blucerchiati Vialli e Mancini

 

 

Lo stesso club blucerchiato, infatti, ha scelto di fare il tifo a Sanremo per Olly, pubblicando poco prima dell’inizio della serata un tweet dedicato a lui. E Federico non ha tardato a rispondere al richiamo dei suoi colori di appartenenza, ironizzando sul suo risultato dopo la prima serata e quello del suo club dopo le prime 21 giornate di campionato: “Siamo penultimi come la Sampdoria, un po’ di casino ragazzi”. E proprio sul momento no dei blucerchiati, in un’intervista a La Gazzetta dello Sport, Olly ha spiegato quale sia la sua visione: “Tifo Samp sin da piccolo, ma non comprendevo certe dinamiche, adesso mi rendo conto quanto conti il tifo quando una squadra è in difficoltà, speriamo di superare questo momento. Certo, noi sognavamo Vialli presidente e Mancini in panchina… peccato, che dispiacere le scomparse di Gianluca e Mihajlovic, rimarranno per sempre nei nostri cuori”.

Entusiasmo e frenesia sono i tratti principali di un cantante che nelle sue canzoni ha già portato diverse volte il tema del tifo. “Siamo noi, siamo noi, siamo noi, come allo stadio”, canta Olly con Axos e Oliver Green in un suo brano, che ricorda il popolare coro italiano. Un vero e proprio inno per i ragazzi della sua generazione, cresciuti tra le strade e gli spalti dello stadio della propria città. Adesso Federico è arrivato all’Ariston, con la genuinità di chi deve ancora fare tanta esperienza e la consapevolezza di dover accogliere ogni risultato col sorriso. Che sia vittoria o sconfitta, da ora su Olly non ci sarà più “solo Polvere”.

Gabriele Ragnini

Piedi in Inghilterra e cuore a Bari, ma con la testa sempre “al pallone”. Classe 2001, laureando nella facoltà di Giornalismo alla “University of Leeds”, dove ho imparato a raccogliere notizie e storie dietro una videocamera, per poi riportarle in ogni modo. Televisione, radio o web: di questo mondo amo tutto, purché si parli di sport (con un occhio di riguardo al calcio e tennis). La mia ispirazione? Il mare. E anche con la penna in mano provo a galleggiare tra le tante emozioni che solo la scrittura può offrire.

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