In Scozia sono convinti che il Celtic non si riferisca più al derby di Glasgow chiamandolo "Old Firm" perché, in seguito al fallimento e alla retrocessione del 2012, i Rangers siano calcisticamente "morti". E i tifosi biancoverdi rincarano ogni volta la dose, chiamando gli acerrimi rivali "zombie".
Oggi, però, gli "zombie" hanno fatto uno scherzetto niente male al Celtic: si sono portati a casa un derby surreale, giocato a porte chiuse e quindi senza la passione dei tifosi scozzesi che lo animano, in una città – Glasgow – che come tutti i grandi centri urbani d'Europa è alle prese con restrizioni e chiusure. 2-0, doppietta di Connor Goldson e squadra di Gerrard a +4 in classifica proprio sui cugini (29 punti a 25), con un Glen Kamara che brilla.
L'assenza di pubblico ha reso l'Old Firm meno acceso del solito, anche se qualche momento di tensione non è mancato: chiedere a Scott Brown, storico capitano del Celtic, che si prende uno schiaffetto sulla nuca da Morelos. Niente rissa però, solo qualche parola non proprio gentile che vola via. Nel Celtic, che giovedì sfiderà il Milan nella prima partita della fase a gironi di Europa League, in campo dal primo minuto Laxalt – in prestito proprio dai rossoneri – e l'ex Genoa Ntcham. La squadra allenata da Neil Lennon ha dovuto fare i conti in settimana con il coronavirus: oltre a Odsonne Edouard e Nir Bitton, anche Hatem Abd Elhamed è risultato positivo e ha dovuto saltare la partita.
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