Giovani, spensierati e dal grande talento. Quello dell’Olanda è stato un percorso a tappe, evoluzione di un processo in cui rivoluzione è stata la parola cardine. Stella polare da seguire per tornare al top dopo anni di fallimenti. I cicli finiscono e diventa necessario ricostruire. L’esclusione dal Mondiale del 2018 è stato un pugno nello stomaco da cui era necessario rialzarsi. L’idea di fondo è chiara: Pepite d’oro in attacco, protetti da gran difesa, guidata da Van Djik, De Vrij e De Ligt. Esperienza e sicurezza al servizio di Van Gaal. Sono tanti i giocatori di qualità – da Frenkie De Jong a Memphis Depay – come molte sono le conoscenze della nostra Serie A: De Vrij in difesa, Dumfries e Hateboer che si giocheranno il posto a destra, oltre al faro De Jong e a Koopmeiners e De Roon centrocampisti dell’Atalanta di Gasperini. Le premesse sono dunque delle migliori, l’obiettivo sarà tornare a stupire dopo 8 anni di assenza.
Pragmatico, strafottente, uno che vive di invenzioni, che non guarda in faccia nessuno e non conosce mezze misure. Louis Van Gaal è così, o lo ami o lo odi. Prendere o lasciare. Dopo aver giocato una grande Nations League, cercherà di confermarsi al Mondiale arabo, dopo la grande spedizione del 2014 in cui si fermò solo in semifinale ai rigori contro l’Argentina. È uno che si fa seguire dai giocatori, che con lui hanno sudato e vinto e si butterebbero nel fuoco. “E’ un duro, ma nei rapporti si fa apprezzare con il tempo”, raccontò Sneijder che di quell’Olanda fu capitano, leader e riferimento. La missione sarà sorprendere tutti ancora una volta, nonostante ai più non sia simpatico. Ci proverà con una squadra formata da ragazzini terribili e dai suoi fedelissimi. Il dogma sarà vincere e convincere ma soprattutto farlo senza perdere l’identità.
Van Gaal, come detto, è uno che non dà indizi e che spesso fa il contrario di quello che gli viene detto. Racchiuderlo in un modulo è quindi difficile, se non impossibile. Ha chiuso la Nations League giocando con la difesa a tre, il trequartista e le due punte. Probabilmente replicherà lo schieramento al Mondiale, anche se con lui mai dire mai. In difesa, oltre ai soliti noti Van Dijk, De Vrij e De Ligt, stanno crescendo giovani dal futuro assicurato come Timber e Teze, uno dell’Ajax, l’altro del Psv. Sulla fascia destra si giocano il posto due “italiani”, Dumfries e Hateboer, in un centrocampo tutto nerazzurro formato da De Roon e Koopmeiners. A sinistra dovrebbe esserci Blind. Davanti i titolari saranno Gakpo, Bergwijn e Depay, occhio però a Klaassen, trequartista dell’Ajax che sgomita per ritagliarsi un posto. Il girone sembra essere alla portata, ma passarlo è l’obiettivo minimo. Adesso tocca a loro, senza cercare alibi e senza porsi limiti. Il mondo li aspetta.
Nella formazione Oranje sono tante le storie nella storia. Una su tutte quella del portiere, Remko Paasver, riscoperto titolare dall’Ajax da Van Gaal per la nazionale. Da zero a cento in tre mesi. Nel 2016 aveva vinto l’Europeo U21, poi la nazionale non l’ha più vista per 16 anni. Oggi realizza un sogno. Curiosità: tra i convocati dell’Olanda figura anche Andries Noppert, ex portiere di riserva del Foggia 2017-19 con 8 presenze in due anni di Serie B. Ma non è l’unica storia. Ce ne sono tante, in primis quelle di Gakpo e Bergwijn. Il primo, classe ‘99, è nato ad Eindhoven, padre togolese di origini ghanesi e madre olandese. Quest’anno con il Psv sta segnando gol a grappoli e non ha nessuna intenzione di fermarsi al Mondiale. Il gioco offensivo dell’Olanda passa soprattutto da lui. In Eredivisie ha trovato spazio da quando Bergwijn, che oggi è il suo compagno di ruolo in nazionale, è andato via in direzione Tottenham.Con gli Oranje gli squilli sono stati tre, l’ultimo alla Polonia ha spianato la strada verso la final four di Nations League che si giocherà in proprio Olanda il prossimo giugno. Ora sarà necessario continuare così. Van Gaal lo ha spesso utilizzato dietro la coppia d’attacco formata da Bergwijn e Depay. Steven da quest’anno è tornato in Eredivisie, all’Ajax, dopo anni di alti e bassi passati al Tottenham. Lo hanno definito traditore e il suo trasferimento ha fatto scandalo. E poi c’è Memphis. “Dreamchaser”, cacciatore di sogni. Uno che fa e disfa da solo, ma che se si accende ed è in giornata non lo prendi più. Guiderà l’Olanda con la dieci sulle spalle. Lui che è un nove e un dieci contemporaneamente e può giocare anche largo a sinistra. Quando scegli Depay però scegli il pacchetto completo: classe, gol e giocate, ma anche qualche ritardo e qualche bravata. Fa parte del personaggio. D’altronde è sempre stato così. “Io sono come mi vedono, mi accettano così bene sennò pace”. Della serie, o con me o contro di me. Van Gaal lo sa e forse in fondo si piacciono proprio per questo.
Portieri: Justin Bijlow, Remko Pasveer, Andries Noppert
Difensori: Virgil Van Dijk, Nathan Aké, Daley Blind, Timber, Denzel Dumfries, Stefan De Vrij, Tyrell Malacia, Matthijs De Ligt, Jeremie Frimpgong
Centrocampisti: Frenkie De Jong, Steven Berghuis, Davy Klaasen, Teun Koopmeiners, Marten De Roon, Kenneth Taylor, Xavi Simons
Attaccanti: Memphis Depay, Steven Bergwin, Luuk De Jong, Noa Lang, Wout Weghorst, Vincent Janssen, Cody Gakpo.
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