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​“Notte prima del Borussia Dortmund”: Atalanta pronta alla partita più importante

“Notte prima degli esami”, cantava Venditti. “Notte prima del Borussia Dortmund”, risponde l’Atalanta. Insonnia. Come si fa dorme prima di una giornata così? Emozione, attesa. Entusiasmo per una partita che entrerà per sempre nella storia del club nerazzurro, che si vinca o si perda. C’è da rimontare il 3-2 dell’andata e tutti a Bergamo ci credono. Parola d’ordine: si può fare.

Lo ha detto Gasperini in conferenza stampa, gli ha dato ragione Toloi seduto proprio accanto a lui. Servirà grande concentrazione e qualche errore in meno rispetto a giovedì scorso, ma la sensazione è che l’ennesima impresa della provinciale senza scrupoli non sia poi così impossibile.

Per la prima volta sarà una partita decisiva, da dentro o fuori. O si vince o si torna a casa. Lo sanno bene i tifosi, lo sa bene la squadra.

Quella nerazzurra è una storia che parte da lontano, un anno e mezzo fa circa. Gasperini era da poco l’allenatore dell’Atalanta, ma i risultati non gli davano ragione: sconfitta in casa con il Palermo che sarebbe poi retrocesso, dopo cinque giornate una sola vittoria e tre punti in classifica. “Quest’anno si retrocede”, diceva qualcuno – sconsolato – sugli spalti dello stadio di Bergamo.

Serviva un cambio radicale, una svolta. Ma non in panchina. Nelle partite seguenti con Crotone e Napoli giocano per le prime volte dal primo minuto ragazzi come Caldara, Gagliardini, Conti, Grassi, Spinazzola e Petagna. Fino a quel momento dei semi-sconosciuti. Ecco, dalla formazione non usciranno più. Diventeranno loro i trascinatori della squadra insieme ai due leader della rosa, Masiello per la difesa e Papu Gomez per l’attacco.

Partita dopo partita, vittoria dopo vittoria, ci si rende conto che questa Atalanta può realizzare qualcosa di grande. Nel girone d’andata vince con Napoli, Roma e Inter. Pareggia a San Siro con il Milan. Risultati da capogiro che fanno sognare un popolo intero: “E se quest’anno si tornasse in Europa?”. Già, l’Europa. Tanto sognata in ventisette anni d’attesa.

Una squadra capace di rialzarsi anche dopo il più atroce dei risultati: scontro diretto con l’Inter, a San Siro. Dopo poco più di mezz’ora la squadra di Gasperini è sotto di cinque gol, 7-1 il risultato finale. Poi, il 13 maggio 2017, la festa. Finalmente: nerazzurri qualificati per l’Europa League ventisette anni dopo l’ultima volta. Gioia infinita per le vie della città in una notte che a Bergamo in pochi dimenticheranno.

Il resto è storia recente, con la vittoria del Gruppo E nonostante avversarie come Everton e Lione. I nerazzurri tornare a respirare aria europea e le trasferte diventano giornate indimenticabili. A novembre l’invasione di Liverpool: uno spettacolo, in campo e sugli spalti. Finisce 5-1 per l’Atalanta con i tremilacinquecento bergamaschi impazziti di gioia. “E’ stata la serata più bella della mia carriera”, commenterà Gasperini al fischio finale.

E che dire di ciò che è successo a Dortmund solo una settimana fa. Erano ottomila i tifosi nerazzurri partiti verso la Germania. Otto voli charter, un treno speciale. Ma in tantissimi hanno deciso di sorbirsi quattordici ore di pullman pur di non mancare. Dentro lo stadio un’emozione indescrivibile, il ‘muro giallo’ quasi demolito da un entusiasmo contagioso. Ricordo indelebile. Come quei pochi minuti in cui l’Atalanta è stata in vantaggio, dopo il secondo gol di Ilicic. Lacrime di gioia, abbracci tra sconosciuti.

Domani si torna in campo, obiettivo remuntada. “Una serata da vivere tutti insieme, per scrivere una nuova bella pagina di storia nerazzurra”: lo ha scritto Antonio Percassi in una splendida lettera per i suoi tifosi, proprio in vista del match di ritorno con il Borussia Dortmund. Dalle 21:05 parlerà il campo, una prova di maturità non indifferente. L’Atalanta vuole superarla e continuare a sognare, regalando ai bergamaschi l’ennesima impresa.

Redazione

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