Quando un ragazzo giovane, anche in amichevole, rivela il suo talento contro un club blasonato come il Milan, è probabile che finisca del mirino dei grandi club: non a caso il Chelsea si è fiondato su di lui. Il giovane attaccante inglese è tornato ufficialmente in patria dopo essersi fatto le ossa in Olanda, nel PSV. Ha fatto gola a molti nelle ultime settimane: dopo una doppietta rifilata al Milan in amichevole, molti anche stesso n Italia si sono chiesti: “Chi è questo Noni Madueke?”.
Con la squadra di Stefano Pioli, due botte dalla distanza: la prima dritta nel sette più vicino, la seconda con un leggero giro nell’angolino più lontano. Entrambe arrivate accentrandosi dalla sua fascia destra, così come piace a lui. Ma scopriamo meglio l’ultimo – dei tantissimi – colpi del Chelsea.
Per cominciare, il nome “Noni” non è il suo vero nome, ma solo un soprannome. Il suo nome completo è Chukwunonso Tristan Madueke. Il prossimo 10 marzo compirà appena 21 anni e può essere già eletto come la nuova stellina del PSV da tenere d’occhio dopo l’addio di Cody Gakpo, che dal 1° gennaio 2023 sarà un nuovo giocatore del Liverpool.
Nato da genitori nigeriani nel sobborgo di Barnet, a nord di Londra, c’è voluto un bel po’ di tempo affinché Noni iniziasse ad apprezzare realmente questo sport – come si apprende da lifeblogger.com, che ne ha raccontato la storia. Una favola cominciata diversamente rispetto a chi, alla fine, ce l’ha fatta effettivamente. Iniziò a imparare il gioco con società come il King George FC a Welwyn Garden City, realtà del luogo che anche a ridosso dei 10 anni gli hanno permesso di costruirsi una chance.
Un giorno, in un torneo londinese di livello giovanile, uno scout del Crystal Palace andò a seguire i ragazzini più promettenti, alla ricerca del possibile talento del futuro. E il talento di Madueke non passò affatto inosservato. Così cominciò, all’età di 10 anni, la sua avventura con un club professionistico, che lo portò a spostarsi da nord a sud della capitale per crescere nell’Academy della società. Trascorse due anni con le Eagles, per poi avere la chance di trasferirsi nel vivaio del Tottenham. Con gli Spurs si sottopose a un provino all’età di 12 anni. Anche quel provino, Noni Madueke lo superò immediatamente. Così i genitori iscrissero il loro figlio nell’Academy del Tottenham, dove continuò il suo processo di crescita e dove esplose il suo talento.
Ha giocato bene sia come attaccante, sia come centrocampista offensivo a destra e a sinistra. Noni ha mostrato varie qualità già dalla tenera età, come un eccellente controllo della palle, oltre alla capacità di segnare tanto. Nella sua prima stagione lì, segnò 25 gol in 22 partite, svariando nel ruolo ma senza allontanarsi mai troppo dalla porta. Ala destra, col sinistro magico, così come non se ne vedono spesso. È più semplice trovare un esterno sinistro di piede destro, statisticamente parlando. Anche per questo ha fatto gola al tempo e fa ancor più gola oggi.
Quanto di buono aveva mostrato, poi, lo ha riconfermato di anno in anno. Con gli Spurs si è conquistato anche la prima convocazione con le nazionali minori inglesi: oggi è arrivato all’Under 21.
Dal 2017 è accaduto un fenomeno curioso che non è passato inosservato: i giovani inglesi promettenti hanno scelto di lasciare l’Inghilterra per andare a giocare altrove, da titolari in prima squadra. Chi ha accolto da subito con gran favore l’iniziativa di questi giovani calciatori è stata la Germania. Questo fenomeno potremmo chiamarlo modello Sancho poiché fu proprio lui il primo di una serie di ragazzi che ha lasciato il Paese per cominciare una vita nuova da protagonista. Lui, nella fattispecie, venne ceduto dal Manchester City, per cui giocava ad altissimi livelli nell’Academy, al Borussia Dortmund, che lo ha reso da subito un pilastro della squadra (e lui non ha deluso le aspettative). Ora è tornato a Manchester, sponda United, pagato circa 85 milioni di euro.
Come lui ragazzi come Reiss Nelson, Reece Oxford, Emile Smith-Rowe, Jonjoe Kenny, Jude Bellingham e proprio Noni Madueke tra i vari, ma quest’ultimo si è distinto per un particolare: è l’unico a non essere andato in Bundesliga, ma il primo ad accettare l’Olanda. II PSV lo ha voluto fortemente e lui ha voluto fortemente il PSV, al punto da lasciare il Tottenham nel 2018, a 16 anni. Voci di mercato hanno spiegato come United e Chelsea offrirono per lui per trattenerlo in Inghilterra, ma lui rifiutò e non ci fu nulla da fare. A poco a poco, sembra che la sua scelta di seguire il “modello Sancho” stia ripagando le attese.
A dire il vero, alla sua prima stagione in Olanda (2018-19) ha giocato parecchio nelle giovanili del club: ha raccolto complessivamente 42 presenze e segnato 18 reti tra U17, U19 e U21, dov’è stato davvero tanto a contatto con Ruud Van Nistelrooy, ex leggenda del calcio olandese oggi allenatore della prima squadra, dove Noni si è sempre allenato dal momento del suo arrivo.
Dal 2019, intanto, ha avuto modo di giocare 49 partite e di segnare anche 11 gol e fornire 9 assist in totale con la prima squadra, ma non ha ancora un ruolo chiave al suo interno. Nel suo ruolo, ci sono già l’ex Ajax e Aston Villa Anwar El Ghazi e il 19enne belga Johan Bakayoko con cui lottare per una maglia da titolare e il compito non è semplice.
Nella stagione in corso, ha giocato 6 match e segnato una sola rete: dopo una pausa invernale di buon livello – compresa la doppietta al Milan – e data la stima di Van Nistelrooy nei suoi confronti, confida molto di poter trovare lo spazio che sembra meritare. Intanto, l’Italia (e non solo) lo stanno a guardare e, magari, fiutano già il colpo. Se gioca come balla, danzando col pallone, lui che è un fanatico ballerino di Tik Tok (e confessò scherzosamente sul canale YouTube del club di preferire il social network al calcio), ne vedremo davvero delle belle.
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