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“Non svegliateci”. Viaggio nell’Atalanta di Gasperini

Dall’incubo retrocessione al sogno europeo, possibile? Per maggiori informazioni chiedere all’Atalanta di Gasperini. Bergamo – oggi – non vuole essere svegliata. Sembra solo un bellissimo sogno eppure la classifica dice sesto posto: toccare per credere. Un pizzicotto? Tutto vero. Difficile pensare che Gasperini e i suoi ragazzi riescano a finire così in alto ma… “se l’anno scorso il Leicester non avesse sognato, non avrebbe vinto il campionato”, dice qualcuno. E come dargli torto. Soprattutto perché in panchina c’è un signore che in Europa c’è già stato per ben due volte, con il Genoa. Insomma, non sarebbe una novità. Ma la classifica non la guardo – dice in conferenza stampa – non è il momento”. D’altronde siamo solo all’undicesima giornata.

Cinque vittorie nelle ultime sei partite. Nessuno ha fatto meglio, nemmeno la Juventus capolista. Merito di Gasperini, che secondo qualcuno andava esonerato già alla quinta giornata: i tre punti raccolti fino a qui momento facevano pensare ad un’altra stagione di sofferenze, una lotta interminabile per non retrocedere in B. Invece qualcosa è cambiato, è scattato, soprattutto nella testa degli interpreti di questa bellissima Atalanta. Reale. E giovane. Terribilmente giovane.

Spazio a loro: Petagna, Kessié, Freuler, Caldara, Gagliardini, Conti. “Questo è matto”, commentava la tribuna leggendo la distinta che avrebbe affrontato il Napoli. “Mica vorrà perdere apposta per essere esonerato?”, si domandavano i tifosi. Non se ne parla. Gasperini ha avuto coraggio, ok. Ma soprattutto ragione. Petagna lo ha ripagato con il gol, Kessié con delle prestazioni degne di un veterano. Freuler ha preso definitivamente le chiavi del centrocampo, Gagliardini sta trovando sempre più spazio. Caldara? A Bergamo qualcuno la paragona già a Baresi, avendo praticamente annullato gente come Milik, Kalinic, Icardi e Pavoletti.

Giovani sì, vanno benissimo. Ma con giocatori d’esperienza al loro fianco. E questo Gasperini lo sa bene: non è un caso che non abbia quasi mai voluto rinunciare a gente come Masiello, Kurtic, Konko e Dramè. Senza dimenticare il Papu Gomez, che con la fascia da capitano al braccio sta facendo il leader. Occhio a chi ci ha rimesso il posto, la lista è importante e dimostra come il Gasp non guardi in faccia a nessuno: Sportiello, Paloschi, Pinilla, Stendardo o Carmona.“Qui gioca solo chi il posto se lo merita sul campo”. Detto, fatto. Paloschi non segna? Ci pensa Petagna. Sportiello sbaglia più del dovuto? Spazio a Berisha. Fin qui, decisivo.

Dal campo alla… curva. Perché squadra e tifoseria siano una cosa sola: l’ovazione dopo la partita contro il Genoa è stato qualcosa di spettacolare, con tutto lo stadio in piedi ad applaudire. Proprio nella giornata in cui l’ex allenatore rossoblù ha affrontato il suo passato: “E’ una soddisfazione enorme per me, dopo così poco tempo avere l’affetto dei tifosi a Bergamo è importante, per me è una nuona vita perché qui vorrei fare ancora meglio che in passato. E’ una giornata di felicità per tutti”.

Non svegliateci” è l’appello dei tifosi. Sognare non costa nulla, anche se il calendario non aiuta: domenica prossima c’è il Sassuolo, poi si andrà a Roma e poi ancora Bologna e Juventus. Concentrazione e testa al futuro. Ma questo presente piace assai. E non è un sogno.

Carlo Canavesi

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