Chiamasi fato. Chiamasi destino. Chiamasi Ederzito Antonio Macedo Lopes. Tradotto: Eder. Che non è il nostro, badate bene. Ma un portoghese per caso, nato in Guinea Bissau e oggi, sì, eroe del giorno. Destro potentissimo e gol, Portogallo in vantaggio e infine, a sorpresa, Campione d’Europa. Senza Cristiano poi. Infortunio traditore, dopo 20’ piange e chiede il cambio. Ma è lì, in panchina e a bordacampo. Incita, sgrida, urla, soffre. Con la sua personalità, la sua voglia e la sua grinta. Sprona tutti. Anche Eder, un semisconosciuto. Uno che non aveva mai segnato molto (record di 15 gol allo Sporting Braga, mentre in Nazionale ne aveva siglati soltanto 3). Ma tant’è, lo sappiamo, è l’anno delle sorprese: figli di Leicester, figli di Ranieri. Oggi, il Portogallo. Capolavoro di Fernando Santos. Vittoria insperata e un po’ sofferta, col palo di Gignac al 91esimo. Vittoria, punto. Per la prima volta nella storia, vendicando quella finale persa nel 2004. In casa, contro la Grecia. Toh, un altro Leicester. Stavolta, però, tocca al Portugal, che nei 90′ aveva vinto solo una partita. Il calcio dà, il calcio toglie. Fa parte dello sport. Cristiano alza la coppa. E il Portogallo è Campione d’Europa.
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