Tutto quello che c’è da sapere sul calciatore francese che piace all’Inter di Chivu
Ci sono giocatori che fanno gol. Calciatori che fanno assist. Altri che corrono. E poi, ci sono quelli che sanno fare tutto quello che è appena stato detto (e anche bene). Christopher Alan Nkunku è proprio quel tipo di attaccante, seconda punta, esterno d’attacco. Ecco, mettetelo dove volete. Segno distintivo? Un palloncino di colore blu da gonfiare come esultanza. “È per mio figlio. Gli piacciono e allora quando segno dedico il gol a lui così”.
Illuminante, estroverso in campo (e nel look), eclettico: tre aggettivi, un obiettivo. Amico di Marcus Thuram, ora nel suo futuro potrebbe esserci proprio l’Inter.
Quando era un giovane talento era definito un predestinato: oggi è concreto e indispensabile. Dove lo metti sta sempre bene e non stanca mai.
Scartato da bambino – perché alto solo 1.45 metri – da Lens, Le Havre e Monaco la firma con il Psg è stata la sua personale rivincita contro chi non ha mai creduto in lui.
Se nasci a Lagny-sur-Marne puoi organizzare eventi per i turisti oppure diventare calciatore: Nkunku e Paul Pogba (anche lui nato proprio in quel paesino) hanno scelto le jeu de football. L’esperienza parigina con il Paris Saint-Germain è un continuo tira e molla: “Sono convinto che avrei potuto impormi, che avrei potuto avere più minuti in campo. Sapevo già da un anno che sarei dovuto partire, ma Tuchel mi disse che contava su di me. Le cose non sono andate come speravo, ma non sento di aver fallito. E’ stato un peccato perché sentivo di poter avere un ruolo in questa squadra ed ho anche sognato di poter diventare un giorno il capitano del PSG”. Le speranze e i sogni di un tredicenne vengono soffocati dalle stelle strapagate della prima squadra.
Le presenze scarseggiano: Nkunku vuole giocare. Il Lipsia punta forte su di lui. Scommessa vinta? Il titolo del quotidiano The Spiegel nel 2020 spazza ogni dubbio: “Il miglior giocatore del campionato non è del Bayern, né del Dortmund”. Non è Lewandowski e nemmeno Haaland, ma proprio Christopher Nkunku. Poi arriva la chiamata (e i soldi, tanti soldi) del Chelsea: i Blues investono oltre 60 milioni di euro.
Ma perché Chivu dovrebbe puntare su Nkunku? Dinamico e concreto sottoporta (113 gol in carriera in poco più di 350 presenze), tecnicamente speciale. Il classe 2000 ha doti che nessuno degli attaccanti nerazzurri ha.
Preferisce la fascia destra, ma si riesce a spalmare su tutto il campo. E poi ci sono anche dribbling e passaggi (vincenti): i 71 assist non sono un caso. In un reparto pressoché statico, come quello interista, Nkunku può dare velocità e imprevedibilità.
Dove lo metti, gioca. E fa anche bene. Da punta centrale a trequartista, da esterno fino a terzino. Nkunku le ha provate davvero tutte. E i risultati sono sempre di qualità e quantità. Il ruolo preferito? I dati dicono seconda punta.
Quando gioca lascia sempre il segno. Con un assist, un gol e un palloncino blu da gonfiare.
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