Štulić (IMAGO)
Chi è Nikola Štulić, la nuova scommessa del Lecce dai Balcani targata Pantaleo Corvino
Da un Nikola all’altro il passo è davvero breve. Lo sa bene Pantaleo Corvino, direttore tecnico del Lecce, che per sopperire alla partenza di Krstović volato a Bergamo per vestire i colori dell’Atalanta ha voluto puntare… su un altro Nikola.
Viene dai Balcani, come quel Nikola che Lecce l’ha fatta sua nelle ultime stagioni di Serie A. Non è Krstović, ma Štulić.
I giallorossi hanno rintracciato in lui il perfetto sostituto dell’ormai loro ex numero 9, puntando, ancora una volta, in un profilo che con Krstović condivide, oltre che un ampio bagaglio calcistico, la provenienza dall’est Europa.
Dalla città di Sremska Mitrovica, nella ex Jugoslavia, alla consacrazione in Belgio con lo Charleroi. Ecco perché il Lecce ha scelto Štulić.
Classe 2001, serbo e con un anno in meno rispetto a Krstović. Štulić ha iniziato la sua carriera nel calcio nelle giovanili del Partizan Belgrado, dove non ha impiegato troppo per farsi notare. La sua conferma da calciatore? Nel gennaio del 2022, quando segnò il suo passaggio ai biancorossi del Radnički Niš. Qui i primi, veri, momenti da non dimenticare nel calcio dei grandi, fino all’esordio – con gol – in Conference League contro i maltesi dello Gzira United nel secondo turno della competizione.
Se i Balcani lo hanno forgiato, il Belgio lo ha consacrato. A gennaio del 2023 il trasferimento allo Charleroi. Una scommessa de Les Zèbres bianconere che Štulić ha ripagato come meglio non poteva fare: con i gol, mettendone a segno ben 19 con la prima squadra e altrettanti con l’Academy nelle leghe minori del Belgio. Adesso l’Italia ha chiamato, con una sola missione da portare al termine e con l’obiettivo di portare avanti la prestigiosa dinastia dei Nikola nel Salento giallorosso.
Per sostituire Krstović, il Lecce aveva bisogno di un attaccante… alla Krstović. O forse meglio dire “alla Nikola”. Forte di fisico, altrettanto nel gioco aereo. “Roccioso” l’aggettivo che meglio gli si addice e con l’indole della classica punta col 9 sulle spalle. Calcia forte da ogni mattonella, ma molti lo hanno conosciuto come un vero e proprio rapace d’area di rigore capace di trasformare in gol anche i palloni più sporchi. Di tacco, di testa. Di potenza da fuori. Dai Balcani al Belgio il solito comune denominatore: quello del gol.
E ancora una volta, Pantaleo Corvino potrebbe aver piazzato la sua scommessa. Ma negli anni lo ha imparato bene: da un Nikola, all’altro, il passo è davvero breve.
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