“Un urlo di sfogo, un urlo che sa di ‘Ce l’ho fatta’. Grazie mio Dio”. Sono le prime parole (affidate a Instagram) di Neymar jr dopo il ritorno in campo – con gol – agli ottavi di finale contro la Corea del Sud (QUI il tabellone completo). Oggi, ai quarti del Mondiale in Qatar, l’attaccante del PSG ha un appuntamento con la storia: raggiungere O Rey Pelé a quota 77 gol nella classifica marcatori all time della storia del Brasile. E ci proverà contro la Croazia, squadra quadrata e sempre difficile da affrontare, ma contro cui Neymar ha un discreto feeling con il gol. Oggi sorride e incanta, ma la stella brasiliana ha rischiato anche in Qatar la maledizione dei grandi appuntamenti.
L’attesa degli ultimi mesi, la convinzione di poter essere protagonista e soprattutto la sensazione e la consapevolezza che quella di Qatar 2022 possa essere l’ultima vera grande occasione in un Mondiale. Neymar jr era arrivato all’appuntamento con le giuste motivazioni e con diversi obiettivi: una prima partita – quella contro la Serbia – che non lo ha visto figurare nel tabellino per gol o assist, ma in cui ha messo in evidenza tutto il suo talento, costringendo gli avversari più volte al fallo. A fine partita, Neymar ha subito 9 falli totali (record nella competizione). Uno gli ha anche procurato un infortunio alla caviglia. Sensazioni da subito negative, confermate poi dagli esami dei giorni successivi: il problema non è di poco conto e Neymar rischia di saltare diverse partite. Anzi, forse l’intero Mondiale.
Da lì l’incubo dell’ennesima maledizione nei grandi appuntamenti: nel Mondiale del 2014 fu costretto a saltare la semifinale contro la Germania davanti al proprio pubblico, risparmiandosi in prima persona l’umiliante 1-7, definito poi Mineirazo. Nel 2019 non prese parte alla Copa America vinta dal Brasile ancora per un problema serio alla caviglia, suo punto debole. Quest’anno ha rischiato di saltare anche la restante parte di Qatar 2022: in quel momento, però, ha deciso di svestire i panni del 10 estroso, dentro e fuori dal campo, indossando l’elmetto del lottatore e lavorando giorno e notte per recuperare. “Rischia di non giocare più al Mondiale”, si vociferava. Invece è tornato contro la Corea del Sud e lo ha fatto a modo suo: segnando, inventando, divertendosi e sorridendo. Adesso però arriva la Croazia, squadra contro cui Neymar ha ottimi numeri e dove ha la possibilità di scrivere la storia, sedendosi accanto a Pelé nell’Olimpo dei migliori marcatori della storia della Seleção.
Contro la Croazia – nel 2014 – Neymar fece il suo esordio (con doppietta) in un Mondiale. Ancora contro la Croazia, oggi, può diventare il miglior marcatore della storia della nazionale brasiliana. Con il gol contro la Corea del Sud, infatti, O Ney ha segnato il gol numero 76 con la maglia del Brasile, portandosi a una sola rete di distanza da Pelé, miglior marcatore della nazionale brasiliana a quota 77.
L’occasione è grande, se consideriamo anche che la Croazia – che vanta una grande organizzazione tattica e ottime individualità – porta bene a Neymar: negli unici due incontri, infatti, la stella del PSG ha segnato tre reti. Due – già citati – proprio in un Mondiale, l’altro (meno pesante) in amichevole. Ha rischiato di non esserci, ora può diventarne il protagonista: Qatar 2022 è la vera grande occasione di Neymar.
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