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Nenè, ecco il Bari: “Finalmente, qui per lottare per la Serie A”

A Bari, “Nenè” è un’affermazione dialettale, traducibile anche con “eccolo”. Sarà quanto hanno pensato anche i tifosi biancorossi, quando qualche giorno fa hanno saputo dell’ingaggio ufficiale di Anderson Miguel da Silva, al secolo Nenè, da parte del club presieduto da Cosmo Giancaspro. Una trattativa avviata e conclusa in poche ore dal direttore sportivo Sean Sogliano, che già nella scorsa annata sportiva aveva provato a portare l’allora attaccante dello Spezia alla corte di San Nicola. “Volevo e ho cercato il Bari, finalmente sono arrivato” ha ammesso il 34enne brasiliano in sede di presentazione. Un arrivo che oltre a rinforzare il reparto offensivo a disposizione di Fabio Grosso, permette anche di eliminare una delle bestie nere del club dagli attacchi degli avversari: nella sua lunga carriera Nenè ha infatti spesso dato dispiaceri ai tifosi biancorossi, segnando quattro reti in sette partite contro il Bari tra Cagliari e Spezia. “Sono un professionista, quando ebbi l’opportunità di fare gol contro questo club dovetti sfruttare l’occasione: in passato ho fatto molti gol al Bari, adesso mi devo far perdonare dai tifosi” sorride sarcastico.

A Bari, Nenè sarà chiamato a condividere il peso dell’attacco con uomini di provata esperienza come Brienza, Floro Flores e Galano, ai quali sommare Montini, Raicevic e Improta. In Italia, la sua migliore stagione coincide con le 11 reti messe a segno in Liguria nel 2015/2016. L’obiettivo è andare oltre: “Sarebbe bello raggiungere la Serie A col Bari, spero di realizzare il maggior numero di gol fatto sin qui. Sono attaccante e vivo per la gioia del gol”. Chi lo conosce bene sa che nella vita di tutti i giorni al primo posto per lui c’è la famiglia: figlio di genitori separati, con due fratelli e una madre che ha fatto tanto per farli crescere, affonda le radici in un’adolescenza passata vendendo biglietti del bus. Fino ai 17 anni, quando ha scoperto che riusciva a fare anche qualcos’altro decisamente meglio: giocare a palla. Prima in Brasile, poi in Portogallo e poi in Italia. “Dio mi ha dato l’opportunità di un’altra vita e io non posso dimenticarlo” ha ripetuto spesso, da buon Atleta di Cristo, appartenente al movimento composto da professionisti di tutte le discipline.

Ripartire è la parola chiave, per Nenè e il Bari, reduce dal dodicesimo posto dello scorso anno. Il ritiro di Bedollo, in Trentino, offre segnali confortanti per l’attaccante: “Sta andando molto bene, stiamo lavorando con intensità. Il feeling con il gruppo? Alcuni compagni di squadra già li conoscevo”. La nuova coppia d’attacco del Bari ha fatto sognare i tifosi, che ricordano l’eco di Protti e Tovalieri: il brasiliano e Floro Flores totalizzano 68 anni in due, ma l’età per Nenè non è un problema. “Ho fame, cercherò di fare il massimo e di conquistarmi il mio spazio: lavoro per migliorarmi ogni giorno”. E lo fa agli ordini di un campione del mondo: “Grosso è uno che lavora molto con il possesso palla, molto attento alla parte tattica. A me questo piace”. Promozione a parole, prima di cercare quella sul campo.

Luca Guerra

Nato un anno prima della caduta del Muro di Berlino, mi piace rompere gli schemi dell'informazione. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista pubblicista, scrivo quando e in ogni modo possibile: il sedile di un treno o il banco di un fast-food sono ottime scrivanie alternative. Il giornalismo la passione di una vita, il calcio come stella polare di questa passione.

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