La prima volta non si scorda mai. Tu chiamale se vuoi… emozioni azzurre, a Coverciano con la Nazionale c’è anche Federico Bernardeschi. Una grande stagione in viola che è valsa la chiamata di Conte, oggi – al fianco di Florenzi – il n.10 viola ha parlato in sala stampa alla prima convocazione in azzurro.
Sugli attentati a Bruxelles: “Sono cose che non dovrebbero accadere e fanno male a tutti. Dobbiamo stare vicini alle famiglie delle vittime e sperare che in un futuro smettano di esserci queste cose”.
Sulle tappe bruciate: “Ho fatto un bel percorso e sono molto felice ed orgoglioso di essere qui”.
Sulla duttilità: “Può dare una mano in più, anche alla squadra. Le decisioni non spettano a me, cerco solo di dare il meglio”.
Sulle eventuali porte chiuse agli Europei: “Dobbiamo solo andare là e portare un po’ di felicità e di sorrisi alla gente, ovviamente non starà a noi ma a chi di dovere decidere”.
Sul ruolo: “Fare l’esterno non è una condanna, ma un’arma in più a mio favore. Mi posso adattare a tanti moduli, credo sia un vantaggio e non il contrario”.
Sui complimenti di Buffon: “L’ho ringraziato di persona delle belle parole, fa un immenso piacere ed inorgoglisce molto se dette da un campione e una leggenda come Gigi. Spero di dimostrarlo nel tempo”.
Sull’infortunio: “C’è un destino, se il mio era quello è giusto così. E’ stato un periodo brutto ma mi ha fortificato molto”.
Sulla Svezia e Ibrahimovic: “E’ una grande Nazionale. Ibra fa vedere tutto quello di cui è capace, posso solo dire che è un grandissimo campione e tutti lo temono”.
Sulla metamorfosi: “Quando mi è stato detto che potevo giocare esterno, non è stato facile. Ci sono delle difficoltà, ma quando ci sei con la testa e sei pronto ad accettare i consigli diventa tutto più facile. Sicuramente è merito di Sousa che mi ha provato e mi ha aiutato dopo le prime difficoltà, dandomi continuità e fiducia”.
Sulla Fiorentina: “Mi ha aiutato al 100% ad essere qui, li voglio ringraziare. Da soli non si fa niente in un gioco di squadra”.
Sul calo nelle ultime settimane: “Me lo dovete dire voi… Io più che andare in campo e cercare di fare del mio meglio non so cosa fare. Credo che un giocatore abbia un’identità e penso lo dimostri in campo, spero di essere sempre più utile ed indispensabile anziché il contrario”.
Sulla propria spinta alla Fiorentina: “A me dà moltissimo questa chiamata, credo che comunque una squadra quando un giocatore va in Nazionale sia felice. Può dare una spinta a tutti, ma spero arrivi soprattutto a livello personale mio”.
Su Sousa e Conte: “Sono due grandissimi allenatori. Sousa ha un carattere molto bello e mi ha aiutato moltissimo in questo anno, sono cresciuto molto e tanto lo devo a lui. Di Conte non credo debba parlare io, quello che ha fatto lo sappiamo tutti. Parla più il suo curriculum che la mia esperienza”.
Sul ruolo provato con Conte: “Sono duttile, sceglierà la soluzione migliore. Fino ad ora non abbiamo provato un ruolo specifico”.
Sul clima agli Europei: “Sicuramente se dovessi essere chiamato la mia famiglia sarebbe contenta più che preoccupata. Dirò loro che per un mese non sarò a casa”.
Sul gruppo: “E’ fantastico, mi hanno fatto subito integrare bene”.
Sui ricordi azzurri: “Se penso alla Nazionale penso al Mondiale del 2006, l’ho vissuto con un’età in cui potevo viverla da tifoso”.
Sui messaggi ricevuti: “Il primo della mia famiglia e della mia ragazza, ci sono state tante persone che mi hanno fatto i complimenti e li ringrazio. E’ una soddisfazione anche per chi mi è stato vicino nei momenti più difficili”.
Chi sono stati i migliori acquisti del 2025 in Serie A? Ecco la nostra top…
La lista con alcuni dei giocatori che hanno visto accrescere di più il proprio valore…
Le parole di Douglas Luiz, ex centrocampista della Juventus e ora al Nottingham Forest, al…
Milan, Jashari (IMAGO) Le storie di calciomercato che hanno segnato il 2025: tra battaglie a…
Si è spento John Robertson, vincitore di due Coppe dei Campioni con il Nottingham Forest…
Il 2025 è agli sgoccioli: andiamo alla scoperta delle squadre top e flop dei maggiori…