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Giovinco back home: tre anni dopo di nuovo in Nazionale

Quella sera del 31 maggio dl 2016 Sebastian Giovinco sicuramente era già a conoscenza della decisione di Antonio Conte. In quell’estate niente Europei per lui. Sarà stato difficile fare spallucce nel non vedere il suo nome tra i 23 presentati alla UEFA. In attacco tra Eder, Immobile, Insigne, Pellè e Zaza forse un posto per Sebastian poteva anche esserci.

Un problema che si riproporrà anche dentro la testa di Ventura. La necessità di inserire la qualità in attacco, alla quale non corrisponderà mai però il cognome di Giovinco. Un inizio di carriera al top non è bastato. Oltre a due scudetti e due Supercoppe con la Juventus, anche tutta la trafila con le maglie azzurre, da quelle dell’Under fino alla maggiore. Con una finale persa all’Europeo precedente del 2012 come ulteriore stimolo di rivincita. Un rapporto con l’azzurro sfortunato fin dai tempi dell’Under 21.

Italia, il passaggio a vuoto di quell’Under 21


Consigli, Marco Motta, Bocchetti, Andreolli, Criscito, Morosini, Cigarini, Balotelli, Giovinco, Candreva, Acquafresca. Questa era l’Italia di Casiraghi che venne eliminata in semifinale agli Europei del 2009. Nei tedeschi che vinceranno quella competizione qualche nome che poi ritornerà: Neuer, Boateng, Hummels, Höwedes, Khedira, Ozil. Saranno poi i pilastri del Mondiale vinto in Brasile 5 anni dopo.

Una generazione che ha girato a vuoto. Calpestando poco i campi della Champions League o delle squadre da titolo. Protagonisti mancati di un decennio nel quale la Nazionale ha faticato. Fino al culmine della mancata qualificazione ai Mondiali in Russia per colpa della Svezia. Squadra che per di più affrontammo anche nel 2009, vincendo con i gol di Acquafresca e Balotelli che poi si fece espellere. Croce e delizia dicevano, vizi e virtù di una generazione che ha mancato le attese.

Da Formica Atomica a Atomic Ant

Così, come deluso dall’Italia, Giovinco ha trovato il riconoscimento totale del suo talento in America. Nell’emergente campionato americano, in quella MLS che nel 2015 era vista come ultimo approdo per molti ex campioni negli ultimi anni della carriera. Seb ci arriva a 28 anni, una scelta controcorrente e per qualcuno inaspettata, dopo aver rifiutato il Barcellona: “Lì sarei stato il raccattapalle di Messi, Suarez e Neymar”.

In America invece è il più forte. Vince tutti i premi individuali al primo anno: miglior giocatore del campionato e quindi anche miglior debuttante, miglior marcatore e uomo assist, oltre al gol più bello dell’anno. È il giocatore più pagato, e forse fa la differenza per certe valutazioni personali su un possibile ritorno. Ma senza dubbio è l’uomo copertina del soccer con 82 gol in 138 partite. Sentimenti e percezioni che in Italia e in Europa non avrebbe potuto provare.

Ha provato più volte a riconquistarsi l’Italia fino alla partita contro la Norvegia del 2015, l’ultima in azzurro. Ogni tanto si è fatto notare per qualche dribbling e gol, nel quale saltava come birilli gli avversari. Birilli evidentemente li ha considerati anche Ventura che ha sempre escluso Giovinco dalle sue scelte nell’ultimo biennio, nonostante alla fine i 23 giocatori della MLS protagonisti del Mondiale.

Obiettivo Euro 2020

Seguendo la parabola del suo soprannome, come una formica ha continuato a mettere da parte tanti gol e assist da poter presentare come visto per il biglietto del ritorno. Come un migrante che torna a casa mostrando quanto di buono ha fatto lontano da casa. A 31 anni la Formica vuole tornare ad essere Atomica. Per l’ultima occasione di una carriera nella quale ha mancato le chiamate più importanti vestito d’azzurro. Ad Euro 2020, mancano due anni e Giovinco vorrà esserci. Per tornare a giocare una competizione internazionale anche in Italia. All’Olimpico dove per l’ultima volta vesti l’azzurro e dove sarà giocata la gara di apertura degli Europei.

La MLS ha forgiato un giocatore più completo, risolvendo l’equivoco tattico che lo accompagnava nel nostro campionato. Più attaccante o trequartista? Non un numero 10, ma uno che fa gol. Nell’Italia alla ricerca del 9, Mancini prova a far spazio al miglior giocatore della MLS degli ultimi anni.

Riccardo Setth

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