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Nazionale, Florenzi: “Senza Ibra, la Svezia fa meno paura. Morirei per giocare i Mondiali”

Un Mondiale da conquistare, tutti insieme. E’ il grido di battaglia della nostra Nazionale, a tre giorni dal primo atto della doppia sfida con la Svezia. Alessandro Florenzi ne ha parlato in conferenza stampa a Coverciano. “E’ un piacere e un orgoglio essere di nuovo in Nazionale. Servirà fame e cattiveria per passare lo spareggio, a partire dai più giovani. Io poi sono in una via di mezzo, ho tanti anni di azzurro ma non come i senatori che ci hanno trasmesso l’obiettivo comune: dobbiamo andare ai Mondiali. Non conta il modulo, dipenderà tutto da come si disporrà la Svezia in campo. Senza Ibra fa un po’ meno paura” ha detto l’esterno della Roma. Che non ha dubbi sulla prontezza dei suoi compagni: “Impossibile non esserlo, è una gara fondamentale e i motivi si sanno. La Svezia è fisica e gioca in pochi metri. Ha eliminato una squadra forte come l’Olanda. Ma noi abbiamo tanta qualità per tenere il loro passo, siamo certi di poter fare una grande gara. Agli Europei giocai a sinistra e facemmo un’ottima prestazione in molti aspetti. Volevo tornare bene in Nazionale e ci sono riuscito”.

Quanto di buono ha fatto vedere con la Roma ha logicamente contribuito: “I miei compagni hanno contribuito molto al mio recupero. Il mister fa le scelte che ritiene più opportuni, sono carico e in forma, a disposizione dell’allenatore”. Insomma, Alessandro Florenzi farebbe di tutto per la sua Nazionale: “Ognuno di noi sogna di giocarne uno nella propria vita. Non ci sono riuscito nel 2014, voglio morire sul campo pur di giocare quello del 2018. L’Italia non è in difficoltà, la situazione è simile a quella che c’era quando abbiamo affrontato la Spagna. L’obiettivo resta andare al Mondiale. Con Pirlo non ho giocato molto ma l’ho affrontato tante volte, ha scritto la storia. De Rossi ha più presenze e tutti sanno che persona è anche fuori dal campo. Ne approfitto per fare gli auguri a Gigi Riva, che oggi compie 73 anni. Zaza? E’ stato importante agli Europei, anche se c’è stato molto accanimento nei suoi confronti. La rincorsa sui rigori è sempre stata quella e li ha sempre messi nel sette”.

Redazione

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