Attesa e consapevolezza: Napoli e quella parola impronunciabile

A Napoli cresce l’attesa per la sfida con il Cagliari, decisiva per lo Scudetto. Tra spritz azzurri e scaramanzia, ecco il clima in città
Il numero 4 e il colore azzurro invadono le vie di Napoli. Quartieri Spagnoli o piazza del Plebiscito, non fa alcuna differenza. Tra uno spritz azzurro e una torta tricolore, la scaramanzia quest’anno non è più consuetudine.
Un’unica eccezione: nessuno riesce a pronunciare la parola “scudetto”. “McFratm” sui balconi, gli undici di Conte tappezzano le vie di Spaccanapoli. Chi può, ha concentrato ieri il lavoro di due giorni, per dedicare la giornata a questa religiosa attesa. La tappa obbligatoria di oggi è il Murales di Diego.
Alle 13:30 i ristoranti cominciano ad abbassare le serrande. È un rito a cui tutti partecipano: panino con salsiccia e friarielli e poi direzione Fuorigrotta. Mancano ancora diverse ore, ma l’importante è avvicinarsi quanto prima allo stadio.
Cambiano gli interpreti ma non le abitudini: a bassa voce, Napoli sogna ancora in grande.