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Kvaratskhelia, Spalletti e il Munaciello: lo scudetto del Napoli diventa un’opera lirica

L’arte del calcio. Quante volte questa frase viene pronunciata dagli appassionati? Magari dopo uno scatto di Mbappé, oppure quando il Real Madrid decide di indossare la corona in una notte di Champions League. Ecco, da adesso anche lo scudetto del Napoli di Spalletti è diventato un’opera. Chiedere a Mario Menicagli per credere. Ma partiamo con ordine. 

 

Kvaratskhelia, Spalletti e il Munaciello: lo scudetto del Napoli diventa un’opera lirica

Mario Menicagli, dicevamo. Laureato in violino al conservatorio musicale “Pietro Mascagni” di Livorno, è cresciuto immerso nella musica classica. Dopo aver composto numerose opere come direttore d’orchestra è diventato direttore del teatro Goldoni di Livorno. Così, un pomeriggio, sulla sua scrivania è arrivata la proposta per partecipare a un bando della Siae con l’obiettivo di creare un’opera lirica. Scadenza fissata in tre mesi. Quale potrebbe essere il tema?

 

Semplice: lo scudetto del Napoli di Spalletti. La situazione si svolge in cinque giorni precisi vissuti dai tifosi napoletani, ovvero quelli che vanno dalla partita contro la Salernitana al campionato conquistato definivamente a Udine. Si tratta della prima opera lirica che ha il calcio come tema principale. Lo stile è settecentesco, in piena armonia con il tratto dell’opera napoletana. E il titolo è un vero tuffo nella cultura napoletana. “Scudetto in casa Paisiello” infatti richiama la commedia di Eduardo De Filippo “Natale in casa Cupiello”, mentre Paisiello è stato il più importante e operista di Napoli. 

  

 I santini di Maradona e Kvaratskhelia vivono nella casa dei due soggetti dell’opera, ovvero Gaetano e Caterina. Ma tra lo scudetto del Napoli e Gaetano si inserisce il Munaciello, uno spiritello che si diverte a fare scherzi nelle case della città. Il prossimo 8 dicembre il maestro Menicagli porterà la sua opera lirica a Carditello. Il sogno? Far arrivare il titolo sul palco del teatro San Carlo di Napoli. 

Jacopo Morelli

Livorno, aprile 2002. Cresciuto terzino, avevo più corsa che tecnica. Forse proprio per questo dal campo sono passato al green screen. E i giocatori tecnici li racconto nei reel.

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