La costruzione del Napoli da Scudetto: masterclass firmata Giovanni Manna

Sulla vittoria del quarto scudetto del Napoli, c’è anche la firma del Direttore Sportivo Giovanni Manna
Il Napoli ha vinto il suo quarto Scudetto della storia. Tanti sono i protagonisti che hanno contribuito a questo risultato: dalla dirigenza ai calciatori, fino ad arrivare all’allenatore.
Tra gli artefici del successo, non si può non citare il Direttore Sportivo Giovanni Manna, anche lui al primo anno nella squadra di De Laurentiis.
Le operazioni sul mercato sono state sicuramente decisive a dare una nuova identità, vincente, a una squadra che sembrava essersi smarrita dopo la disastrosa stagione scorsa.
Nonostante la discussa cessione di Kvaratskhelia, il Napoli è tornato sul tetto d’Italia. Ripercorriamo ora tutte le operazioni di mercato.
Dall’acquisto di Buongiorno al colpo di scena McTominay
Il primo, importante, acquisto è stato quello di Alessandro Buongiorno. Il DS Manna, grazie alla collaborazione di Antonio Conte, è riuscito ad anticipare la concorrenza di tutte le altre squadre interessate, Inter su tutti, riuscendo a raggiungere subito un accordo con il difensore e il suo entourage. A quel punto andava trovata solo l’intesa con il Torino, arrivata poi sulla base di 35 milioni di euro più 5 di bonus.
L’altro evento clou del mercato, avviene dopo la prima giornata di campionato in cui il Napoli viene sconfitto per 3-0 sul campo del Verona. Il risultato porterà ad accelerare per gli acquisti di Scott McTominay e Romelu Lukaku. Per quanto riguarda lo scozzese, l’operazione è nata dopo il colpo di scena sulla trattativa Brescianini. Il centrocampista, ex Frosinone, sembrava promesso sposo della squadra di De Laurentiis: un cambio degli accordi dell’ultimo secondo, fece però saltare tutto con il giocatore che venne poi acquistato dall’Atalanta. Questo episodio rappresenta sicuramente il turning point della stagione azzurra.
Una partenza che sembrava poter compromettere le ambizioni azzurre è quella di Kvicha Kvaratskhelia, ma che si è invece trasformata in una dimostrazione di forza gestionale e tecnica. Giovanni Manna ha saputo riorganizzare con intelligenza una rosa competitiva, puntando su profili funzionali e su un progetto solido, mentre Antonio Conte ha dato un’identità chiara alla squadra, forgiandola nel carattere e nella continuità di rendimento. Senza una delle sue stelle più luminose, il Napoli ha saputo esaltare il collettivo, trasformando una perdita dolorosa in un nuovo punto di partenza. E alla fine, il tricolore è tornato a sventolare sotto il cielo del Maradona.