Differenza abissale dalla gara con il Modena a quella col Palermo, nel gioco e nel punteggio. A metà agosto, il Napoli era riuscito a strappare il pass per i sedicesimi di questa Coppa Italia soltanto ai rigori, dopo uno 0-0 che ha saputo soltanto alimentare la paura dei tifosi azzurri di rivedere i fantasmi dell’ultima stagione, così travagliata. Paure accresciute anche dal successivo 3-0 subito in casa del Verona, alla prima di campionato. Quanto Conte abbia cambiato in poco tempo è qualcosa di assurdo…
Il Palermo arriva umile ma non sconfitto al Maradona. Il Napoli, però, la fa sembrare un’amichevole estiva. Finisce 5-0, arriva il quinto risultato utile di fila e il passaggio agli ottavi di coppa: la Lazio attende gli azzurri. C’è necessariamente bisogno di ricordare la differenza di categoria fra le due squadre, così come l’ha ricordata anche lo stesso allenatore rosanero Alessio Dionisi in conferenza stampa. Nonostante ciò, il Napoli chiude la serata con tanti punti esclamativi.
Rispetto all’undici che ha raccolto il pareggio all’Allianz Stadium contro la Juventus, Conte ne cambia dieci. Resta solo Lobotka a tenere ordine in mezzo al campo e a instradare il neo arrivato Gilmour, che gioca silenziosamente una partita ordinata e consapevole. Turnover evidente e prevedibile, la palla passa ai giocatori che – come dicono i più bravi – hanno l’occasione di mettersi in mostra.
Cyril Ngonge indirizza subito la partita con una doppietta in appena 12 minuti: anche chi ha giocato meno capisce il compagno e si vede. Ritrova il gol anche Juan Jesus, che non scendeva in campo dalla brutta sconfitta contro l’Hellas Verona di inizio campionato, e si regala la gioia del 3-0 prima di andare all’intervallo. Loro e non solo, perché tutti ruotano bene nel 4-2-3-1 disegnato da Antonio Conte per l’occasione. Difesa a tre o a quattro, non importa: l’allenatore si è già preso la squadra e può modellarla come preferisce.
Se il primo tempo del Napoli è l’inno alle seconde linee di questa squadra, il secondo tempo è un inno al mercato importantissimo che il Napoli ha condotto quest’estate. Quasi 150 milioni spesi, poco più di 10 quelli incassati: assai rilevante l’esborso di Aurelio De Laurentiis, tutto per cercare di risollevare subito una squadra caduta dal primo al decimo posto in un solo anno. Nelle mani del condottiero Conte prima i rinforzi in difesa e poi, di nuovo, Lukaku. Compito del belga promettere i gol che sono mancati la scorsa stagione ma, buone notizie, i gol arrivano da tutti.
Anche da David Neres e Scott McTominay, quelle loro sono tra le reti più attese dai tifosi azzurri. Hanno subito risposto presente: il brasiliano va a segno nel suo primissimo match da titolare e continua a contribuire ai gol del Napoli al ritmo di uno ogni mezz’ora; l’ex Manchester United trova il gol al primo pallone toccato da subentrato, dopo essersi ingraziato la piazza con un’ottima prestazione contro la Juventus. Ora Monza e Como in campionato, per tentare l’assalto alla testa della classifica prima della sosta nazionali di ottobre.
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