Il primissimo Napoli targato Antonio Conte passa il turno e avanza ai sedicesimi di finale di Coppa Italia vincendo solamente ai calci di rigore. Walid Cheddira è stato il primo a sbagliare nella serie, ma ci ha pensato Alex Meret a salvare gli azzurri bloccando le conclusioni di Battistella e Zaro.
Rigori arrivati in anticipo quest’anno, appena dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari. Infatti, da quest’anno cambia il regolamento della coppa: niente più supplmentari fino ai quarti compresi, si andrà direttamente ai tiri di rigore. Ora, gli azzurri attendono di capire quale avversaria affronteranno nell’infrasettimanale del 25 settembre tra Palermo e Parma, impegnate domenica 11 agosto.
L’andamento della partita – una gara giocata quasi esclusivamente dal Napoli dove l’occasione migliore però l’ha costruita il Modena, colpendo una traversa con Palumbo – segnala ancora delle criticità offensive per i ragazzi di Conte. Se la difesa che l’anno scorso ha subito 48 reti in campionato ha già ricevuto degli accorgimenti con gli arrivi di Buongiorno, Rafa Marin e Spinazzola, adesso si percepisce la necessità di far mercato in attacco.
Il primo Napoli di Conte ha mostrato organizzazione di gioco ma non riesce a segnare contro una squadra solida e strutturata con il Modena, che non ha sofferto la differenza di categoria. Servono i gol e quelli non arriveranno più da Osimhen, destinato ad andar via come risaputo, ma al suo futuro sostituto. Romelu Lukaku attende solo di raggiungere Conte a Castel Volturno.
Curiose novità ha proposto durante la gara Antonio Conte. A cominciare dall’ultimo arrivato in gruppo, Mathias Olivera, a cui sembra verrà affidato il ruolo di braccetto sinistro nella difesa a tre di quest’anno, ma oggi è subentrato comunque come esterno di fascia al posto di Spinazzola. Abbiamo ritrovato ancora Buongiorno sul centrosinistra e non centrale, come era abituato a giocare col Torino.
Ngonge non impiegato nei tre d’attacco, ma come esterno destro a tutta fascia al posto di Mazzocchi, nel secondo tempo. Ma soprattutto (anche se questa mossa non ha dato l’effetto sperato per evitare i rigori), l’utilizzo senza fronzoli di due punte assieme, con Simeone e Cheddira subentrati per cercare quei gol che Politano, Raspadori e Kvaratskhelia non hanno saputo dare nel tridente di inizio match. Tutte indicazioni che saranno utili per inquadrare meglio il lavoro di Conte e… anche quello di Manna.
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