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Neres ritrovato, Gimenez per credere nella Champions: le due facce di Napoli-Milan

Santiago Gimenez, Milan (Imago)

Allo stadio “Maradona” sarà di nuovo Napoli-Milan: ecco cosa è cambiato dalla sfida di andata

152 giorni dopo. Dal 29 ottobre 2024, al 30 marzo 2025. Da San Siro al Maradona. Immutate le ambizioni dei due club. La necessità di vincere per non far sfuggire l’Inter capolista, il bisogno di trovare punti importanti per la zona Champions, che potrebbe sfuggire definitivamente.

È cambiato tanto, tantissimo dalla sfida di andata vinta per 2-0 dal Napoli. A partire dal nuovo volto sulla panchina dei rossoneri, con Sergio Conceição che ha preso il posto di Fonseca esonerato il 30 dicembre.

A essere diverso, oltre al palcoscenico, è anche il momento delle due squadre. La sosta per le Nazionali sarà servita per riordinare le idee?

Per sapere la risposta, non resta che attendere il fischio d’inizio di Napoli-Milan, previsto per le 20.45 di domenica 30 marzo allo stadio “Maradona”.

Da Kvara a Morata, ecco cosa è cambiato

29 ottobre 2024, Milan-Napoli 0-2. Gli azzurri di Antonio Conte mantengono l’Inter a -7, che insegue da lontano. Sul tabellino figurano i nomi di Kvaratskhelia e Lukaku, che si conferma letale contro i rossoneri.

Poi il cambio di allenatore, il mercato invernale e la rimonta dell’Inter, ora a +3. Adesso sulla panchina del Milan si trova Sergio Conceição e Kvara gioca per il Paris Saint-Germain. Ma non solo: Morata in Turchia, gli acquisti di Joao Felix e Santiago Gimenez, Okafor ha cambiato sponda.

Neres, ala d’attacco del Napoli (Imago)

Il Milan per la zona Champions, il Napoli per lo Scudetto

A cambiare, è anche il numero di gare che le squadre devono affrontare. Sia al Milan che al Napoli, infatti, non rimane altro che cercare di concludere al meglio il 2024/2025 di Serie A per poi riorganizzarsi e programmare la prossima stagione.

Dopo l’addio a entrambe le coppe, ai rossoneri non rimane che continuare a rincorrere la zona Champions League che al momento dista 6 punti. Discorso diverso, invece, per la squadra di Antonio Conte. Vincere è fondamentale per mantenere la pressione sull’Inter, che invece è ancora in corsa in Europa e in Coppa Italia. Un fattore da non sottovalutare considerata la mole diversa di impegni che le due squadre dovranno affrontare da qui a fine stagione.

Simone Bianchi

Classe 2002, nato nel Varesotto. Cresciuto tra un record del mondo di Michael Phelps e un tackle difensivo di Vidić. Qualche soddisfazione tolta nel nuoto, meno nel calcio. Per riassumerla in breve, come dice Ligabue: “Nato senza i piedi buoni”. Ora inseguo quel sogno, diventato obiettivo, di raccontare lo sport a tutto tondo, per trasmettere quelle emozioni che mi hanno cresciuto fin da bambino.

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