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Napoli, Lukaku: “Qui rappresenti un popolo. Ho parlato con Mertens prima di venire”

I primi anni da calciatore in Belgio, gli idoli di una vita e l’arrivo al Napoli. Romelu Lukaku racconta la sua storia nella nuova puntata di “From The World To Napoli“, il format pubblicato sui social ufficiali del Napoli. 

I primi passi da calciatore inziano in Belgio, prima nelle giovanili e poi nel club dei propri sogni. “L’esordio all’Anderlecht era davvero importante per me, una cosa che sognavo da quando avevo 6 anni. Volevo giocare per la squadra più forte del Belgio. Quando ho visto Vincent Kompany esordire con l’Anderlecht ho capito che potevo farlo anche io. Lui ha le mie stesse origini: suo padre è congolese, lui è di Bruxelles, ha fatto il settore giovanile. Il suo esordio è stata una spinta per fare lo stesso“.

Alcuni atteggiamenti dell’infanzia rimangono e Lukaku ne svela uno in particolare: “Da bambino ero molto timido, non parlavo molto con la gente perché ero più focalizzato nel successo nel calcio. Ed è un po’ rimasto così anche adesso. All’inizio quando non conosco la gente sono un po’ distante ma poi quando sto bene con te ti do l’anima“.

 

L’infanzia e gli idoli

Parlando di miti d’infanzia invece: “Didier Drogba è il mio idolo fin da piccolo. Thierry Henry, Ronaldo, Anelka ed Eto’o anche. Io ho avuto la fortuna, durante la mia carriera, di incontrare quattro di questi cinque“.

Napoli, Lukaku: “Qui rappresenti un popolo intero, c’è un’atmosfera diversa”

Lukaku racconta anche qualche retroscena: “Quando sono iniziate a uscire alcune notizie su internet sui miei contatti con il Napoli, i miei amici mi hanno detto di guardare i messaggi dei tifosi. Dopo ho parlato con Dries (Mertens, ndr) che conosco da quando avevo 17 anni. Avevo già una persona di fiducia che mi aveva preparato per la vita qui. Si vede che qui tu rappresenti la città, un popolo intero. Questo è veramente bello da vivere. Ti dà tanta energia per dare il massimo ogni giorno“.

 

 

Conclude poi: “Come giocatore ogni giorno provo a dare qualcosa in più e poi vedo a fine della stagione i miglioramenti. Quando inizia il campionato sono consapevole che nei successivi 10 mesi mi sacrificherò perché devo dare sempre il 100%“. 

Redazione

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