Lo aveva deciso la Procura Federale lo scorso mercoledì: no ai tifosi polacchi a Napoli per la sfida di Europa League del Legia Varsavia contro la squadra di Spalletti. Perché? Nessuna ingiustizia (come l’ha poi definita il club polacco qualche ora dopo la decisione): nel 2015, nell’unico precedente tra le due formazioni in Europa, le due tifoserie erano venute a contatto nella gara in Italia, uno scontro che aveva fatto temere per il peggio anche sei anni più tardi.
Un colpo forte per il Legia che, fin qui, ha sempre puntato – soprattutto in Europa – su un tifo caldo che ha saputo imporsi contro lo Spartak Mosca e anche il Leicester qualche settimana fa. Tanto da far aprire anche le porte dello stadio di casa, la Pepsi Arena, con una fan zone dedicata ai tifosi di Varsavia che avevano dovuto disdire due voli charter visto il divieto.
Ma, evidentemente, non bastava. Così il Legia ha trovato il modo di bypassare il divieto senza trasgredire la regola: il club polacco ha utilizzato i 200 inviti (chiesti e ottenuti dall’Uefa) a disposizione per portare con sé tanti tifosi che sono andati a sedersi in tribuna anziché occupare il settore ospiti. E, visti i pochi tifosi napoletani presenti al Maradona, la loro voce si sente forte fin dai primi minuti.
Da stamattina in giro per la città, per godersi l’odore del mare e un clima sicuramente più dolce rispetto a quello di Varsavia, poi tutti allo stadio ringraziando il club.
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