Dal 3 marzo… al 3 marzo. Dalla Roma alla Juventus. E’ durata esattamente un anno l’imbattibilità interna del Napoli, che cade al San Paolo nella gara più attesa della stagione contro i bianconeri. Una data ‘maledetta’ per i tifosi azzurri, che ancora una volta rappresenta una tappa importante nella corsa scudetto.
Un anno fa il 3 marzo fu un crocevia decisivo per la stagione, con le due antagoniste ad affrontarsi a distanza con le romane difronte negli anticipi del sabato. La Juventus all’Olimpico contro la Lazio alle 18, il Napoli in casa contro la Roma alle 20.45. E mentre i tifosi azzurri pregustavano un possibile allungo sui bianconeri, il gol di Dybala al 93′ gelò un San Paolo che attendeva l’ingresso in campo delle squadre per il riscaldamento.
Le rete dell’argentino ebbe un effetto devastante sul Napoli, che poi perse contro la Roma 2-4. Per una giornata che poi si rivelò decisiva per le sorti del campionato, al di là del gol di Koulibaly allo Stadium, del successo della Juventus a San Siro contro l’Inter e del successivo crollo del Napoli a Firenze che mise la parola fine sui sogni tricolore degli azzurri.
Se il 3 marzo 2018 fu una data cruciale per il campionato di Serie A, il 3 marzo 2019 consegna praticamente l’ottavo scudetto consecutivo a una Juventus inarrestabile. Sarebbe comunque servito un miracolo sportivo al Napoli per tentare la rimonta, ma l’obiettivo della squadra di Allegri era chiaramente quello di arrivare al San Paolo per vincere, allungare il vantaggio a 16 punti e archiviare la pratica. Missione compiuta… per un 3 marzo che si conferma bianconero.
Da un lato c’è il cinismo della Juventus, certo. Ma dall’altro anche la sfortuna di un Napoli che proprio ce l’ha messa tutta per regalare una fantastica rimonta ai suoi tifosi, al di là dei discorsi di classifica. Tentativo che però è stato respinto dal palo destro della porta di Szczesny, così come il rigore di Lorenzo Insigne. Che questa data, il 3 marzo, se la ricorderà per un bel po’ di tempo.
Lo scorso anno aprì le mercature in quella partita poi persa contro la Roma. Questa volta, invece, ha fallito dagli undici metri la possibilità di regalare almeno un pareggio al suo Napoli. Un gol che gli avrebbe permesso di ricordare con il sorriso la sua prima sfida contro la Juventus da capitano, nel giorno in cui il suo predecessore Hamsik ha iniziato ufficialmente la sua avventura cinese con la prima gara con il Dalian.
Il San Paolo ha incoronato Lorenzo con una fantastica coreografia esposta nel settore Distinti a inizio gara, rappresentando il nuovo capitano come simbolo di Napoli e una frase (“Fieri di te”) che la dice lunga sull’affetto dei tifosi azzurri verso questo calciatore. Non c’è stata la gioia finale, respinta dal palo, dalla sfortuna e… dalla maledizione del 3 marzo.
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