Il (doppio) sinistro di Lukaku, il destro di Lautaro Martinez: Napoli-Inter si decide qui, nei piedi dei due attaccanti che stanno facendo sognare i tifosi nerazzurri. Spietati, devastanti e in fiducia, soprattutto. Prestazioni e numeri parlano chiaro: questa coppia sta facendo la differenza. Ed è accaduto anche a Napoli, dove l'Inter non vinceva dal 1997 (in quell'occasione finì 0-2, da allora 9 successi azzurri e 4 pareggi).
Lautaro+Lukaku: la formula vincente di Conte e di un'Inter che sogna sempre più. I due si cercano, si trovano e s'intendono a meraviglia in un 3-5-2 che sembra costruito proprio per loro. Romelu cerca la profondità, corre, ci mette il fisico e gioca per i compagni. Lautaro ha classe, sa inserirsi negli spazi e ha trovato nel belga la spalla ideale per sfruttare al meglio le sue caratteristiche. I due formano un mix micidiale, fatto di forza, qualità e cinismo.
Ma, soprattutto, giocano per la squadra, sacrificandosi come chiede Conte. Perchè l'allenatore vuole giocate e gol, ma anche applicazione e spirito di sacrificio. Quello che Lukaku ha mostrato anche all'87', a partita praticamente chiusa, rincorrendo gli avversari fin dentro l'area di rigore. O che, invece, Lautaro Martinez ha fatto vedere nel recupero andando a pressare chiunque e fiondandosi su ogni pallone lanciato in profondità dai suoi.
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Protagonisti di un'Inter che vola, ma non prime donne. Romelu Lukaku, infatti, si sta ritagliando sempre più un ruolo da uomo squadra. In campo lotta, si sbraccia e incita i compagni, nel primo tempo ha anche più volte catechizzato Lautaro Martinez sui movimenti da fare per mettere in crisi la difesa del Napoli. A dimostrazione del grande rapporto nato dai due: “Siamo amici anche fuori. Facciamo tante cose insieme”, ha confermato il belga. Resta concentrato fino al 90' e alla fine è il primo a lasciarsi andare ai festeggiamenti. Cerca i tifosi e raccoglie il loro abbraccio, da vero beniamino. Poi abbraccia Conte, l'uomo che l'ha voluto a tutti i costi e che ha deciso di costruire la sua squadra proprio intorno a lui. Perché “per noi è importante avere un leader così, è un campione”, afferma Romelu parlando del suo allenatore. Il tutto in un italiano (già) perfetto.
Antonio gongola, l'Inter sogna. E i numeri parlano chiaro: 23 gol in due nelle prime 18 partite di campionato. Ben 14 sono di Lukaku, 9 di Lautaro Martinez: più della metà dei 39 totali messi a segno dai nerazzurri. Insieme formano la seconda coppia più prolifica del campionato, dietro Immobile e Correa della Lazio che hanno fatto in due 25 gol, e la più concreta in trasferta con 16 reti totali lontano da San Siro. Romelu segna ogni 109 minuti, Lautaro ogni 137. E i numeri diventano ancor più importanti se si considera anche la Champions League: 30 reti in totale, 16 per il belga e 14 per l'argentino.
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Anche a Napoli sono loro a trascinare l'Inter, in una notte importantissima per la corsa scudetto. Con la Juve che ha passeggiato allo Stadium con il Cagliari nel pomeriggio, i nerazzurri erano chiamati a vincere la voglia di riscatto della squadra di Gattuso per rispondere ai bianconeri. Ci ha pensato Lukaku, con la sua doppietta, a rendere il compito meno arduo. Rispondendo anche a chi gli chiedeva, oltre alla quantità, anche gol di qualità, di peso.
Pesanti gli errori contro il Barcellona in Champions League e quello contro la Fiorentina al Franchi, che non aveva permesso alla squadra di Conte di chiudere la partita prima del pari di Vlahovic. Contro il Napoli è arrivata la migliore delle risposte: due gol decisivi in una notte importantissima nella corsa scudetto. Per compiere un'opera poi completata da Lautarto Martinez, l'altro componente di un tandem vincente che sta esaltando i tifosi dell'Inter.
Gli stessi che, a partita finita e in attesa di lasciare il San Paolo, hanno continuato senza sosta a cantare “Romelu Lukaku”. Nuovo idolo nerazzurro, centravanti di una coppia che segna e fa sognare.
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