Poteva non esserci a Dimaro Mark Hamsik, perché la Cina chiamava e l’interesse era forte: “Ero rimasto incuriosito, per quel poco che abbiamo visto, quando siamo andati a giocare la finale di Supercoppa nel 2012″ Racconta il Capitano azzurro in esclusiva al Corriere dello Sport, senza sottovalutare l’aspetto economico: “Perché avevo la possibilità di sistemare definitivamente la mia famiglia”.
Tanti i dubbi, dunque. Restare o andare via, questo il dilemma. Una convinzione: “Mi sono dato come data di scadenza il 9 luglio, se entro l’inizio del ritiro non fosse successo nulla avrei lasciato perdere. Anche dopo l’Europeo di due anni fa c’erano state richieste, non era la prima volta”. Un interesse nato a maggio, poi subito la chiamata al Presidente De Laurentiis: “Con cui ho un rapporto speciale – continua Hamsik – come ha reagito? ‘Ma ndo’…va, questa è casa tua?!’ Mi disse”.
L’arrivo di Ancelotti, forse, la svolta: “Il Napoli ha preso l’allenatore più vincente in circolazione. Ha qualità e conoscenze internazionali uniche. Io regista? È una cosa che mi intriga ed incuriosisce. Mi ci calo con interesse ed ottimismo”. Già, Ancelotti. Il modo migliore per contrastare la Juventus di CR7: “Ma un giocatore, da solo, non vince niente. Anche se è il più forte al mondo”.
Chiosa anche sul finale della scorsa stagione, sulle ultime tre panchine: “Che mi hanno fatto male” e sulla disfatta di Firenze: “Inter-Juventus in tv ci ha lasciato dentro qualcosa che non siamo riusciti a contrastare – ammette – il campionato, più che vincerlo la Juventus, lo abbiamo perso noi. Non faccio congetture, perché non credo a queste cose. Ma in quel weekend si sono mescolate due situazioni che hanno contribuito a demoralizzarci”.
Ora il Napoli è pronto a iniziare nuovamente la sua battaglia, con un pensiero a Sarri, che da quelle parti non dimenticheranno: “Mi ha mandato un messaggio al primo giorno del ritiro come capitano del Napoli, chiedendomi di diffonderlo alla squadra. Ci faceva gli auguri per il futuro” Chiude Hamsik.
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