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Il pareggio col Genoa e la (non) risposta del San Paolo: la notte che chiude la settimana del Napoli

Chi si attendeva una risposta sul campo dal Napoli alla fine è rimasto deluso. Gli azzurri non sfondano contro il Genoa ed escono tra i fischi, dopo uno 0-0 che fa male. In un San Paolo che accoglie la squadra di Ancelotti con un mix di rabbia e indifferenza, dopo una settimana lunghissima e ricca di polemiche. Il ritiro, il pareggio con il Salisburgo e l’ammutinamento: tutto raccolto in pochi giorni ad alta tensione. In cui il popolo di Napoli risponde con rabbia, palesando tutta la propria delusione. 

In una settimana in cui la pioggia che si è abbattuta su Napoli è stata l’immagine perfetta di quanto accaduto nell’ambiente azzurro, la sfida con il Genoa era la prima occasione per riportare un pizzico di sereno. E invece lo 0-0 è lo specchio della notte del San Paolo: poche emozioni e una serata che scivola via, nell’indifferenza. La (non) risposta di un popolo che riserva al Napoli qualche fischio di delusione dopo l’ennesimo risultato insoddisfacente, gesto di frustrazione verso una squadra che non gira e per una classifica negativa, cosa a cui i napoletani non erano più abituati da anni.

Le sei giornate di Napoli

La lunga settimana azzurra è iniziata con la decisione di portare la squadra in ritiro, non solo per preparare la decisiva sfida in Champions League contro il Salisburgo ma anche per ricompattarsi dopo gli ultimi risultati negativi e dopo la brutta sconfitta dell’Olimpico contro la Roma.

Un provvedimento, quello della società, mal digerito innanzitutto da Carlo Ancelotti che, nella conferenza stampa alla vigilia della gara contro il Salisburgo, ha pubblicamente dichiarato di non essere d’accordo. Poi il clamoroso ammutinamento della squadra, che si è rifiutata di ritornare a Castel Volturno dopo il pareggio contro il Salisburgo. 

I giorni successivi sono stati di tensione. Nella squadra, che ha mantenuto la posizione di non voler andare in ritiro. Nella società, che ha minacciato attraverso un comunicato di procedere “per tutelare i propri diritti economici, patrimoniali, di immagine e disciplinari in ogni competente sede". Nell’ambiente, che ha da subito preso una posizione netta contro la squadra.

“Rispetto”, la parola utilizzata dai tifosi come messaggio all’intera squadra. Ribadito in ogni angolo della città e, soprattutto, in occasione dell’allenamento a porte aperte organizzato dalla società e regolarmente confermato nonostante il clima di tensione. Un appuntamento che il Napoli ha riproposto dopo anni ma che si è svolto in un’atmosfera surreale. La maggior parte degli abbonati aventi diritto all’ingresso hanno disertato l’appuntamento, le poche centinaia dei tifosi presenti hanno invece contestato fortemente la squadra. 

La serata del Napoli e di Insigne

Una posizione che i tifosi azzurri hanno mantenuto anche in occasione della gara contro il Genoa. Tra i più chiacchierati Lorenzo Insigne, che ha da sempre un rapporto di alti e bassi con la piazza. Il capitano è stato fischiato sia al momento della lettura delle formazioni sia durante la sua uscita dal campo. In mezzo uno sprazzo di sereno: giusto il tempo di segnare, esultare con un cuore e raccogliere l’applauso del San Paolo, prima del fischio dell’arbitro a rendere il tutto inutile. 

Il pareggio contro il Genoa chiude una settimana lunghissima, la più difficile dell’era De Laurentiis. Ora ne iniziano due senza impegni ufficiali, fino alla partita di sabato 23 novembre alle ore 18 contro il Milan. Molti azzurri saranno in giro per il mondo per gli impegni con le nazionali, a Castel Volturno si lavorerà per provare a riportare il sereno. La stagione è ancora lunga, tra campionato, Champions League e Coppa Italia. A San Siro, nello stadio che più di tutti ha reso grande Carlo Ancelotti, è attesa la prima risposta sul campo dopo un inizio di novembre ricco di polemiche.

LEGGI ANCHE: Napoli, continua la contestazione dei tifosi: le immagini

Mario Lubrano

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