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Napoli, De Laurentiis: “Le responsabilità sono mie. Cambiare in panchina è sempre traumatico”

Aurelio De Laurentiis ha rilasciato diverse dichiarazioni ai giornalisti in quel di Castel Volturno. Il presidente del Napoli ha fatto il punto della situazione a due giorni dal ritorno della Serie A. La squadra azzurra sarà impegnata contro il Verona al Bentegodi.  

 

Questo il commento sul possibile cambio di allenatore: “Dopo la sconfitta con la Fiorentina ho letto di tutto. Nella vita si possono avere dubbi e va valutato il proprio operato, se c’è stato qualche errore me ne prendo la responsabilità: le scelte di questa estate sono state mie, ovviamente con i miei nuovi collaboratori. Ma da qui a dire di cambiare l’allenatore… Un cambio di guida tecnica è sempre traumatico e poi non ci sono in giro tanti allenatori che praticano il 4-3-3 con la difesa alta, come successo con Sarri e Spalletti. In questo periodo ho avuto tanti impegni, ora sono tornato e mi sono riavvicinato alla squadra per darle serenità”. 

 

“Noi siamo il Napoli, ci siamo qualificati in Europa per 15 anni di fila, non è che ogni volta un cerino incendia un pezzo di carta bisogna gridare che va a fuoco tutto. I pompieri siamo noi stessi, le decisioni vanno fatte con serenità e senza errori dettati dalla fretta”.

 

Il numero uno azzurro ha poi parlato del caso scommesse: “Si fanno in maniera ortodossa e poco ortodossa, esiste una centrale ad Hong Kong che fattura più di 50 miliardi di dollari l’anno. Due anni fa parlai di un libro americano dove si parlava di scommesse. Eppure non si è approfondito l’argomento, adesso se ne torna a parlare anche se non si sa ancora bene in che termini. Non parlo di ludopatia, di vizi, di troppi soldi che girano, di persone poco mature: per quel che mi riguarda sono sempre stato molto attento ad assumere calciatori la cui realtà familiare e provenienza geografica mi assicurassero una certa tranquillità psicologica e una certa tutela“. 

 

Infine, per chiudere:Tengo molto alla cultura del lecito, il Napoli fa anche un’azione di sorveglianza su atleti che credo siano ragazzi per bene e che hanno famiglie a posto. Poi è chiaro che gestire una ricchezza improvvisa è un problema, non tutti sanno farlo. Se una persona non ha altri interessi poi può essere abbagliato da altro”

Redazione

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