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Mertens è tornato Ciro senza Osimhen: il belga riporta il Napoli in vetta

Lo saluterò con affetto perché lui mi ha cambiato la vita”. Maurizio Sarri doveva capirlo sin dall’inizio, quelle parole al miele di Dries Mertens prima del match nascondevano dentro qualcosa più della semplice riconoscenza.

Stasera a Fuorigrotta, in fondo, il protagonista era il belga, senza alcun dubbio: lui aveva superato i record di gol di Maradona un anno fa – e nella serata dedicata a Diego, con una nuova statua a bordo campo, come dimenticarsene? – diventando il miglior marcatore di sempre del club azzurro, lui aveva trascinato gli azzurri al sogno scudetto tre stagioni fa quando in panchina c’era il Comandante e sempre lui aveva l’ordine, impartito da Spalletti, di non far rimpiangere Victor Osimhen.

Detto fatto per l’attaccante belga, assoluto protagonista contro la Lazio: si è preso la scena già in apertura con un ballo al centro dell’area che avrebbe fatto impallidire il Fred Astaire dei tempi migliori, un tocco, due, difensore a terra e rete. Alle spalle di Pepe Reina, un altro che lo conosce bene.

Napoli-Lazio, Mertens fa impazzire gli azzurri e li riporta in vetta

Poi ecco tornare il suo marchio di fabbrica: alla mezz’ora, sotto il diluvio che abbraccia Napoli, è lontano dalla porta ma la vede allo stesso modo. L’assist dalla destra, il pallonetto che dolce dolce si infila alle spalle del portiere della Lazio. È tris in trenta minuti, il modo migliore per festeggiare uno Stadio Maradona pieno per la serata di omaggi al Pibe de Oro, a un anno dalla sua scomparsa.

Due gol che non sono solo il ritorno al gol di Dries – 139 in totale con la maglia del Napoli – ma significano anche tre punti, punti pesanti soprattutto nell’economia di una giornata di campionato che ha visto fermarsi il Milan. Senza Osimhen, Mertens torna il “Ciro” dei giorni migliori e riporta il Napoli al primo posto in solitaria almeno per qualche giorno, prima del prossimo turno infrasettimanale. Se c’era una sera per tornare a splendere (chiusa dal poker di Fabian Ruiz nel finale) non poteva che essere questa, davanti agli “occhi” di Maradona e a quelli di Sarri, che gli aveva cambiato la vita. Come Mertens ora vuole cambiarla al Napoli di Spalletti.

Gennaro Arpaia

Nato a Napoli giusto in tempo per salutare Maradona. Il calcio non è stato il primo amore perché alle partitelle tra amici non venivo mai scelto a causa della mia non-classe innata. L'idea fu quella di ritagliarsi uno spazio alternativo, provando a raccontarle. E dopo qualche anno ne ho raccontate tante in giro qua e là. Amo lo sport, le sue storie, gli occhi di chi lo ama. Con Gianlucadimarzio.com dal 2019.

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