Che sia soltanto l’inizio, stavolta per davvero. Perché l’ultima volta che Victor Osimhen aveva trasmesso certe sensazioni positive era esattamente un girone fa. Al Dall’Ara era stato uno stacco del nigeriano, sul perfetto suggerimento di Lozano, a decidere la sfida. La realtà è molto diversa adesso. Il Napoli di oggi è una squadra che ha meno tempo per aspettare il suo contributo, ha bisogno dei suoi gol. Il fatto che sia andato a segno alla sua maniera è un altro messaggio di speranza.
Basta osservarlo pochi minuti in campo per capire quanto sia fondamentale per lui essere al meglio della condizione atletica. Si muove in modo sgraziato, ma quando corre con la palla non c’è nessuno che lo tenga. Si è visto anche in questo caso, quando ha controllato a seguire e poi ha bruciato Danilo in velocità, infilando Skorupski. Non è stato così freddo pochi minuti dopo, quando Insigne gli aveva ceduto l’opportunità di fare una doppietta, appoggiando il pallone a porta quasi vuota. Un errore, questo, che gli verrà sicuramente perdonato. Perciò si comprendono le difficoltà che ha vissuto, quando un Napoli in crisi si è affidato a Osimhen nonostante non fosse perfettamente in condizione.
L’elemento caratterizzante di questa prima stagione in azzurro sono senz’altro gli infortuni. La gara di Bologna era l’ultima prima della sosta per le nazionali, che per lui si rivelerà maledetta. Contro la Sierra Leone si procura una lussazione alla spalla, mentre cerca di recuperare contrae il Covid a inizio 2021 e quando cerca continuità si procura un trauma cranico. Questo gol però potrebbe marcare la fine di un periodo sciagurato e aprire ad un momento di ritrovata fiducia.
Non è l’attaccante dominante, che segna tanto, ma una delle missioni di Gattuso è metterlo in condizione di diventarlo. Tre gol sono ancora pochi per sentirsi ripagati di un investimento così importante. È l’acquisto più costoso mai portato a termine dalla società, che con Lozano ha imparato a dare tempo ai nuovi arrivi. Le difficoltà incontrate nel corso della stagione però hanno ridotto il margine di attesa. Osimhen deve prendersi il Napoli, nel minor tempo possibile, a ridosso di tre scontri diretti (Milan, Juventus e Roma, tutti in trasferta) che diranno tanto del finale di stagione. Dopotutto c’è ancora tempo per dire “meglio tardi che mai”, a patto che non sia troppo.
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