Neres, ala d'attacco del Napoli (Imago)
Il Napoli batte l’Atalanta 3-1 con la doppietta di Neres e la rete di Noa Lang in un Maradona caldissimo, trascinato da cori ed entusiasmo.
Pronti, via e la scelta di Antonio Conte di proporre una formazione inedita, con cambi in ogni reparto, riesce a dare subito un’impronta diversa alla gara. In campo scende quasi un altro Napoli rispetto a quello visto nell’ultima di campionato contro il Bologna.
In difesa Buongiorno, Rrahmani e Beukema compongono una linea a tre solida e ordinata, che vacilla poco e dà sicurezza; a centrocampo McTominay è più vicino a Lobotka, per dare sostegno sia in costruzione che in pressione.
Sulle corsie Di Lorenzo e Gutierrez hanno agito da quinti veri, sempre alti, sempre pronti ad allargare il campo; davanti, Lang e Neres – per la prima volta insieme dal primo minuto – sono riusciti a dare imprevedibilità e continui uno contro uno.
Un insieme di fattori che ha contribuito a riscaldare da subito il clima in un Maradona al gelo viste le condizioni meteorologiche. “C’era una bella energia, c’era elettricità in tutto lo stadio. Era da un po’ che non avvertivamo tutta questa positività“, ha commentato proprio Antonio Conte nel post partita. Merito di un pubblico caldissimo, che non ha mai smesso di stare accanto alla squadra.
Il Napoli non segnava tre gol nei primi 45 minuti di una partita di campionato dal 28 febbraio 2024, contro il Sassuolo. Contro l’Atalanta è successo di nuovo, grazie alla doppietta di Neres e al gol di Lang, in un primo tempo in cui la squadra ha mostrato intensità, aggressività e una qualità offensiva che, almeno questa stagione, non si era mai vista.
Nella ripresa l’Atalanta ha accorciato grazie a Scamacca, il ritmo è sceso e è calata la spettacolarità del match. “Un po’ di sofferenze serve anche, non dobbiamo dimenticarcelo“, ha dichiarato Conte. In generale, però, il Napoli è rimasto ordinato, senza perdere equilibrio fino al 90′, quando anche Lukaku e Anguissa scesi a bordocampo per festeggiare con la squadra e far sentire la loro presenza.
Le uscite di Højlund e Rrahmani sono arrivate per precauzione: entrambi avevano mostrato segnali di affaticamento e non si è voluto rischiare. La linea dell’allenatore è chiara: coinvolgere tutti, far sentire partecipi anche coloro che finora hanno trovato meno spazio. La serata è stata significativa anche per Beukema, autore di una prestazione positiva, e per Lang, alla prima da titolare al Maradona. Il tutto in avvicinamento alla sfida di Champions League contro il Qarabag, in programma martedì 25 alle 21:00.
Ma non solo, come anticipato, un altro fattore importante sembra essere stato proprio il clima del Maradona, che pare abbia inciso in maniera importante. L’elettricità sugli spalti, la spinta continua e la sensazione collettiva di una serata diversa hanno dato impulso alla squadra. Anche se Antonio Conte preferisce sempre concentrarsi sul campo più che sulle chiacchiere esterne. Perché è lì che vede margini di crescita, ordine, compattezza.
L’idea, insomma, è quella di una squadra che, pur lontana dalla sua versione definitiva, sta facendo un passo alla volta nella direzione giusta. Un 3-1, quello all’Atalanta, che non chiude un percorso ma rappresenta un miglioramento chiaro. Tre punti, continuità ritrovata, una struttura più definita e un gruppo che sembra aver ritrovato unità interna. Come dimostra quell’abbraccio tra Conte e un quasi completamente recuperato Romelu Lukaku. Identità, coinvolgimento e presenza emotiva, dentro e fuori dal campo. Per rincorrere quel sogno che si chiama 5° Scudetto e che, in una notte da capolista, sembra quasi raggiungibile.
A cura di Mariapaola Trombetta
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