Chi l’ha detto che la prima volta non si scorda mai? Ecco, era tutto giusto. E sono d’accordo anche Frank Anguissa e Giovanni Simeone, protagonisti assoluti di un Napoli che ha la meglio del Liverpool anche grazie alla loro firma.
E se l’argentino non era partito nemmeno titolare, è Anguissa a prendersi tanti applausi: nel centrocampo del Napoli c’erano i suoi piedi e i suoi contrasti ovunque, fermando le avanzate del Liverpool di Klopp fuori e dentro l’area di rigore. Sembrava un veterano, invece non lo era in nessun caso: per Anguissa quella di stasera era la prima volta assoluta in una partita di Champions League e in più in carriera aveva segnato solo due volte: due gol, entrambi in Liga quando vestiva la maglia del Villarreal.
Ci ha messo tre minuti, invece, Giovanni Simeone. Ha fatto gol, si è portato le mani al volto, è corso sotto la Curva. E si è commosso. Lo aveva detto in tempi non sospetti: “Sogno un gol in Champions League”. Detto fatto per il figlio del Cholo che si è anche commosso e con le lacrime agli occhi ha baciato il tatuaggio con il logo della coppa che ha sull’avambraccio sinistro.
Simeone era entrato al posto di Osimhen – infortunato a fine primo tempo – per dare una mano alla manovra offensiva e ci ha messo pochissimo a entrare nella storia del match con la rete del momentaneo tris. Quella azzurra è stata la serata delle prime volte: esordio Champions anche per Olivera, Kim e Rrahmani, Zerbin e Kvaratskhelia. Segno di un nuovo Napoli che Spalletti sta plasmando perfettamente nelle sue mani. Chi ben comincia nel girone di Champions non è a metà dell’opera ma sicuramente guarda gli altri dall’alto.
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