Non era mai successo prima nella storia del Napoli: tre partite in Champions, tre vittorie. 9 punti che non solo sanno di primo posto per la squadra di Spalletti, ma sono anche alla Cruyiff Arena la più bella espressione azzurra di questo roboante avvio di stagione. I tifosi che mugugnavano fino a un mese fa oggi quasi non credono più ai loro occhi: Raspadori e compagni vanno sotto in Olanda e poi hanno la forza non solo di riaprirla ma di stendere l’Ajax al tappeto come fosse una squadra qualsiasi e non uno dei club più blasonati nella storia del calcio europeo.
Nessuno era andato via da Amsterdam con 6 gol nel sacco, Luciano Spalletti invece se ne va con la sua settima vittoria di fila tra campionato e Champions League. E la qualificazione a un passo: gli azzurri guardano tutti dall’alto e basterà ora non perdere al ritorno con l’Ajax – al Maradona tra una settimana – per prendersi gli Ottavi di Champions con due giornate d’anticipo.
Il Magic Moment azzurro fa rima con il Magic Moment di Giacomo Raspadori: è lui il volto del Napoli in Olanda, l’uomo che avrebbe dovuto lasciare il posto da titolare a Simeone invece gioca ancora e esce dal campo dopo un’ora con due gol e un assist. È stato l’acquisto più costoso dell’estate azzurra – il 5° di sempre per il club di De Laurentiis – e ai tifosi ora sembra insostituibile: apre gli spazi, dialoga con i compagni, soprattutto fa gol. Sono quattro e sono tutti pesanti fin qui. Esordio al gol in Champions anche per Kvaratskhelia, segna persino Zielinski che in Champions quest’anno sembra un goleador nato. È la banda Spalletti che convince anche quando in campo ci vanno “le riserve”, quelli partiti in panchina e che poi tengono i ritmi altissimi fino alla fine, fino al set Point di Giovanni Simeone.
La ricetta segreta non c’è. Ma questo Napoli spallettiano 2.0 ha la sua arma più importante nella leggerezza: il gruppo non ha problemi, si sta in campo e nello spogliatoio come una famiglia, tutti stanno rendendo al meglio. La partenza sprint di un anno fa fa il paio con questa, i tifosi però ora si aspettano che il finale sia diverso. È ancora lunga, come ama ricordare proprio Spalletti, ma Maradona stasera non è solo “meglio di Pelé” perché lo è anche di Cruyiff.
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