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Nainggolan si racconta: “Da piccolo non avevo niente, ho anche rubato per mangiare”

Un’intervista tra calcio e passato. Radja Nainggolan si racconta sulle pagine del Times alla vigilia della sfida di Champions contro il Liverpool. Ecco le sue parole: “Mio padre è tornato in Indonesia. L’ho incontrato di nuovo il 2013 lì, ma era solo per una questione di soldi e i contatti si sono di nuovo interrotti. Gli ho dato un’altra chance, ma lui l’ha sprecata e per me ora è finita. Quindi c’era solo mia madre ed era difficile per lei, lavorava duro e aveva tre lavori per pagare le bollette. E’ stato difficile crescere in questa condizione. Per lo più sono cresciuto in strada. Avevamo una casa, ma ero sempre in strada fino a tardi, sempre in giro. Non ero concentrato sullo studio. Ho fatto qualche errore. Ho rubato cose da mangiare, piccole cose, quando avevo fame. Non potevo permettermi nulla. Non era un gran periodo“.

Sulla sfida di Champions: “Non penso che il Liverpool abbia fatto quelle che definirei azioni fluide, ma giocavano lanciando la palla nello spazio e noi abbiamo commesso troppi errori, lasciandoceli scappare. C’è stata una grande atmosfera ad Anfield. Puoi percepire il fatto che la gente lì vive per la squadra. Non è una cosa che si vede in molti stadi, ma il Liverpool ora deve venire a Roma e penso che si aspetteranno qualcosa di simile. Nonostante i due gol segnati è difficile recuperare per noi, ma non impossibile”.

Poi, su Salah: “Ho un buon rapporto con lui. Era timido quando è arrivato a Roma, ma è un bravo ragazzo. Abbiamo parlato prima del match e ci siamo scambiati alcuni messaggi. Sono veramente felice per lui per quello che sta facendo. Ovviamente non è stato un granché vederlo segnare due bellissimi gol contro di noi. Ma sì, è un giocatore fantastico. Era già forte a Roma, adesso è ancora meglio“.

Futuro in Premier? Adesso penso solo alla Roma. La gente ha scritto qualcosa su di me ogni giorno per dieci anni, ma sono ancora qui. Con il Chelsea c’è stato qualcosa. Non era fatta, ma erano interessati a me. E’ successo la scorsa stagione, dopo che hanno vinto la Premier League. Alla fine, però, la scelta non era complicata per me. Mi piace il calcio inglese e mi piace anche guardare le partite, ma ho quasi 30 anni. Dovrei ricominciare di nuovo? Difficile pensarlo. E odio la pioggia. Siamo stati a Liverpool due giorni e non ha smesso di piovere per un attimo. E faceva pure freddo. Vedete invece le differenze che ci sono qui in Italia?”.

Redazione

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