Da piccolo lo chiamavano Marchisio. “E’ un soprannome che mi aveva dato mister Panico ai tempi dei Giovanissimi del Napoli, giocavo mezz’ala e in una stagione segnai 12 gol. Poi con il passare degli anni però diciamo che questo soprannome è un po’ sfumato”. Motivo? Il cambio di ruolo. Play basso davanti la difesa, ordine e geometrie. “Giocavo negli Allievi Nazionali, c’era emergenza in quel ruolo e il mister decise di impiegarmi in quella posizione”. Un ruolo che oggi Luca Palmiero, centrocampista classe 1996 di proprietà del Napoli, ha ritrovato a Cosenza, società dove dalla scorsa estate è in prestito. E grande protagonista, aggiungiamo noi. “All’inizio l’allenatore Braglia si è affidato ai ragazzi più esperti, poi ho avuto la mia occasione e adesso sto giocando con continuità”, racconta Palmiero a GianlucaDiMarzio.com. Striscia di 12 risultati utili consecutivi tra campionato e Coppa Italia, Cosenza che vola in campionato: “Il nostro segreto è la compattezza, siamo un gruppo unito”. Parola di uno che ha vissuto anche spogliatoi ancora più prestigiosi. “Devo essere sincero, in Prima Squadra al Napoli sono stato aggregato poche volte quando in panchina c’erano Mazzarri e Benitez, però ho un ricordo davvero bellissimo. Per concludere un allenamento – prosegue Palmiero – ci fu un mini torneo tra di noi, io giocavo in squadra con Higuain, Insigne, Koulibaly. Vincemmo noi e alla fine scattammo una foto ricordo che conservo con grande affetto”.
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