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Moyes, Allegri, Calzona: professori per un giorno. Juventus-Napoli rivive a Coverciano, e quante lodi per Ranieri

Tutti lì, ad ascoltarli. Quindici minuti di tempo, una classe speciale davanti: gli allenatori italiani al gran completo (o quasi), pronti a prendere appunti. Professori per un giorno: David Moyes, Max Allegri e… Francesco Calzona, perché Maurizio Sarri è a casa con l’influenza. Assente giustificato, lui come Spalletti che in quei minuti stava volando con la Roma a Madrid. Gli altri c’erano tutti: da De Biasi a Sousa, da Ventura a Montella. Era uscito prima della campanella soltanto Claudio Ranieri: “Scusi prof, devo andare! Ho un volo che mi aspetta” ha detto col sorriso a David Moyes prima di uscire da Coverciano. Eppure, anche di lui, ha parlato poco dopo lo scozzese davanti ai suoi colleghi. “Un maestro, un grande lavoro. Sul campo e fuori, è un esempio per i rapporti con la stampa: tutti lo amano, sono tutti dalla sua parte in Inghilterra. Comunicativamente è bravissimo” ha detto Moyes in uno dei tanti scambi di idee con gli allenatori italiani. Più che una lezione, un vero e proprio Q&A. Domande e risposte, reciproche. Calcio italiano e calcio inglese, a confronto: mentalità, intensità, tattica. Un viaggio nei due mondi, a 360º. Poi palla, ops. Microfono a Massimiliano Allegri e Francesco Calzona, per loro un invito speciale. Quello di Renzo Ulivieri, ad entrambi il Presidente dell’AIAC aveva chiesto di raccontare la preparazione delle due squadre per Juventus-Napoli. Detto, fatto: schemi, indicazioni, moduli e non solo. “Il Napoli è forte a sinistra? Ci metto Cuadrado e gioco col 4-4-2”. Easy, dice Max. “Higuain, il tridente e Sarri: vi racconto”, risponde il vice del Napoli. Qualcosa trapela, altro se lo tengono gelosamente nei quaderni gli allenatori che per un giorno diventano studenti. L’Italia della panchina è tutta lì, in quella stanza. Prende appunti, osserva, domanda. Riflette. E apprende. Una lezione speciale, una scuola speciale. Perché il calcio è ancora Italian job sì, e che classe quella a Coverciano. Applausi, per tutti.

 

Guido Barucco

(Aspirante) giornalista tra Firenze e Milano. Studio Giurisprudenza, ma la mia legge è soprattutto il calcio. Amo raccontare storie ed emozioni, quelle che vanno oltre i colori e la fede. Pubblicista dal 2013 e nella famiglia di GianlucaDiMarzio.com da febbraio 2014.

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